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Coronavirus: Gemmato (FdI) a ruota libera su Green Pass, vaccini, mascherine e nuova ondata

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Coronavirus, Gemmato (FdI): "Sì alla somministrazione dei vaccini in farmacia"
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Intervistato da Repubblica, il responsabile della sanità di Fratelli d’Italia conferma la linea del suo partito e non risparmia critiche alla gestione della pandemia in Italia.

“Non ci si è mossi in punta di scienza. Ci sono state due tendenze: una oltranzista di chi, come dico scherzando, vaccinerebbe anche i peluche dei figli, e un’altra di stupidi che considerano il vaccino acqua sporca o addirittura veleno”. Intervistato da Repubblica, Marcello Gemmato, responsabile della sanità di Fratelli d’Italia e appena rieletto alla Camera, ha risposto alle domande su Green Pass e vaccini anti-Covid, confermando in toto quanto previsto dal programma del suo partito.

Valutando la politica anti-Covid del Governo uscente, Gemmato ha ribadito la sua contrarietà al certificato vaccinale, che per lui non è stata una misura sanitaria, poiché “non partiva da principi scientifici”. Quindi ha fatto il punto sulla campagna per la quarta dose, suggerita ad anziani e fragili. “Va bene raccomandare, ma non mettere altri obblighi, e infatti non bisogna rinnovare quello che riguarda il personale sanitario, in scadenza il 31 dicembre. Tra l’altro, nelle menti dei più stolti il vaccino imposto fa pensare che ci sia dietro un interesse delle multinazionali. Gli scienziati valutano i costi e i benefici, e i cittadini si devono interfacciare con medico e farmacista. Lo dicevo già in commissione alla Camera”.

Gemmato ha detto la sua anche sulle mascherine. “Le mascherine, con il distanziamento, l’igiene delle mani e in generale le norme di buona condotta sanitaria, sono utili, e del resto negli ultimi due anni non abbiamo praticamente avuto influenza. Partendo da qui, bisogna valutare la circolazione e decidere se consigliarle e dove. In ospedale, quindi, sarebbe auspicabile che si mettessero quando si entra in reparti dove ci sono persone fragili. Magari non in ortopedia, ma in terapia intensiva”.

E quanto alla possibilità di una nuova ondata pandemica: “Saremo pronti, ma a partire dai dati scientifici. Ci si affida a loro per prendere decisioni. Non seguiremo le virostar, ma scienziati con impact factor alto e magari le linee di indirizzo già prese in altri Paesi. Noi siamo sempre stati gli ultimi a riaprire. Altri, come l’Inghilterra, sono ripartiti prima. Perché abbiamo avuto una posizione ideologica e non scientifica. E infatti siamo tra i primi al mondo per mortalità e letalità”.

Redazione Nurse Times

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