Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dalla segreteria provinciale del sindacato ai direttori generali di Ats, Asst e Irccs.
Egregi Direttori,
le scriventi OO.SS. assistono con crescente preoccupazione agli sviluppi di una emergenza, che, nel giro di circa due settimane, sembra prossima a provocare il collasso delle strutture ospedaliere pubbliche.
L’emanazione del DPCM 8 marzo 2020 appare come la conferma inequivocabile che il Governo persegue l’obiettivo prioritario di ridurre il rischio di contagio adottando misure le quali, in buona sostanza, incentivano l’auto-isolamento responsabile dei cittadini.
Al fine di assecondare lo sforzo intrapreso dai livelli di governo statale e Regionale, si ritiene che sia fondamentale un ampio ricorso all’istituto dello smart working straordinario, peraltro espressamente raccomandato anche dal decreto di cui sopra. Si intende per ampio ricorso, una autorizzazione alle istanze presentate dai dipendenti, la quale prescinda da una valutazione incentrata sulla funzionalità della struttura, sul rispetto delle scadenze e perfino sulla compatibilità delle attività assegnate rispetto alla relativa gestione da remoto.
Nel periodo di efficacia del decreto in parola, 8 marzo – 3 aprile p.v., l’autorizzazione dovrebbe essere rilasciata, automaticamente a fronte della richiesta, con esclusivo riguardo all’obiettivo del contenimento del rischio di contagio, il quale corrisponde alla ratio fondamentale del provvedimento.
Anche per gli operatori addetti ad attività essenziali o al contrasto diretto dell’emergenza, si reputa che il lavoro agile in molti casi possa risultare, comunque, una tipologia di lavoro compatibile. Con riferimento alle aree di attività, per le quali si ritiene che il lavoro agile non costituisca una tipologia di lavoro compatibile, si chiede di determinare un contingente numerico di operatori funzionale a garantire le attività medesime, valutando la possibilità di ridurre lo spostamento del personale, ovvero predisponendo aree operative anche in altre sedi e tenuto conto del fatto che, nell’attuale contesto di emergenza, certamente, alcuni interventi risultano impossibili o inopportuni da intraprendere.
Fials Milano area metropolitana intende presentare, a brevissimo, una proposta operativa tesa a individuare tali interventi. Le unità di personale assegnate a strutture adibite ad attività essenziali o al contrasto diretto dell’emergenza da non ricomprendere nel contingente suddetto e a cui autorizzare, a domanda, l’istituto del lavoro agile, riteniamo siano da individuare sulla scorta del possesso dei seguenti requisiti:
– patologie che espongono il portatore a maggiore rischio;
– figli in età scolare e, comunque, non maggiori di 16 anni;
– anziani a carico da accudire;
– sede di residenza a lunga distanza dalla sede di lavoro e necessità di utilizzare mezzi di trasporto pubblici.
Per i team di lavoro speciali, costituiti all’insorgere dell’emergenza che, ad oggi, necessitano di essere potenziati con l’inserimento di nuove unità di personale in funzione di sostegno e di ricambio, si chiede di provvedere sollecitando una adesione volontaria dei dipendenti inquadrati nei profili professionali richiesti, dato che sono tanti i dipendenti pronti a fare la propria parte.
Al fine di garantire condizioni di lavoro improntate a standard di massima sicurezza, si chiede, a beneficio di tutte le lavoratrici e i lavoratori del mondo della sanità, una immediata fornitura dei dispositivi di protezione individuale corrispondenti al rischio specifico che la relativa attività professionale comporta, nell’ambito della situazione di emergenza.
Si sollecita di procedere con la massima urgenza nell’ assunzione di personale sanitario INFERMIERI , OSS e tutte le figure professionali dalle graduatorie già in essere , vista la sofferenza in termini di organico nelle corsie ospedaliere. Invitiamo anche le aziende nel provvedere ai dovuti RIMBORSI delle spese sostenute per ferie già programmate e validate che sono state annullate ai lavoratori per sopperire all’emergenza.
La FIALS inoltre propone una maggiorazione oraria di Euro 30 per ogni ora di lavoro in eccesso rispetto al normale orario di lavoro fatta per garantire le attività necessarie per l’emergenza sanitaria, al fine di premiare l’immenso sforzo che tutti gli operatori del settore sanitario stanno attuando ed al riconoscimento allargato a tutto il personale dell’indennità relativa al RISCHIO BIOLOGICO.
Si chiede, infine, di provvedere per la sanificazione dei locali ed intensificare la pulizia degli ambienti di lavoro e delle corsie ospedaliere al fine di prevenire l’espandersi del virus. Concludiamo ribadendo che quando la crisi sarà finita Medici, infermieri , OSS e professioni sanitarie ed amministrativi tutte meriteranno le dovute scuse dalla politica.
Redazione Nurse Times
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