Il Segretario Aziendale Fials ASST Niguarda, dott. Pellegrino Corretti scrive una nota ai vertici del Niguarda proponendo lo screening di sorveglianza sanitaria su tutto il personale sanitario
L’emergenza Coronavirus sta colpendo duramente gli ospedali e tutti i dipendenti che ci lavorano. Anche il Niguarda di Milano, una vera eccellenza della sanità pubblica italiana, è rimasto coinvolto da questo disastro, figlio anche delle carenze che tutti i servizi sanitari hanno avuto nel proteggere la prima linea di chi si doveva occupare di salvare le vite dei malati.
All’interno dell’ospedale milanese l’elenco dei “positivi” al Covid (certificati da un solo tampone, probabilmente quelli reali sono di più) supera le 180 unità tra medici, infermieri, operatori socio sanitari e figure amministrative.
Fortissima la pressione dei sindacati che da settimane portano avanti la battaglia per lo screening aperto a tutte le figure che lavorano all’interno della struttura ospedaliera per avere un maggior controllo sulla diffusione del contagio all’interno dei reparti.
Il dottor Pellegrino Coretti, segretario aziendale Fials Asst Niguarda: “Continuiamo a insistere con l’azienda per avere tamponi per tutti, e sottolineo tutti, perché questo è un passaggio fondamentale. Non vogliamo che i nostri professionisti diventino vettori inconsci del virus. Il numero dei nostri colleghi positivi sta ancora aumentando e siamo in attesa di ricevere risultati di altri tamponi effettuati. È stato fatto quello che si poteva fare ma abbiamo il rammarico che si sarebbe potuto fare qualcosa in più prima per avere un numero più basso di contagiati all’interno dell’ospedale”.
Redazione Nurse Times
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