“E’ troppo presto – ha avvertito il consulente del ministro della Salute -. Non possiamo permetterci una seconda ondata di contagi”.
Da Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, arriva un avvertimento sulle misure che il Governo sta valutando per le riaperture dal 4 maggio (massiccio ricorso allo smart working e primo, parziale allentamento del lockdown): “E’ assolutamente troppo presto per iniziare la fase 2: i numeri, soprattutto in alcune Regioni, sono ancora pieni di una fase 1 che deve ancora finire. Non bisogna avere fretta. Stiamo facendo dei modelli che studiano quando presumibilmente ci sarà l’azzeramento dei contagi nelle prossime settimane, o in certi casi nei prossimi mesi, e soltanto sulla base di quei numeri si potrà dare il via libera”.
Secondo Ricciardi, il piano che il ministro Roberto Speranza sta preparando per la fase due “potrà partire, soprattutto in alcune Regioni, quando conteremo i nuovi casi sulle dita di una mano e non certamente con numeri a quattro cifre”. Altrimenti, può accadere che, come è avvenuto nel passato, nel momento in cui si allentano le misure di sicurezza la pandemia potrebbe riesplodere con una seconda ondata: “Non ce lo possiamo permettere, perché significherebbe richiudere prontamente tutte le attività, risigillare tutti a casa in maniera forte e, soprattutto, esercitare quella pressione sul Servizio sanitario nazionale, che poi si traduce in malati, intubati e morti. E’ una cosa che non vogliamo si ripeta”.
Mercoledì prossimo è prevista una nuova riunione operativa della cabina di regia governativa. Intanto il premier spiega che si lavora a proposte di allentamento per convivere con il virus nei prossimi mesi in sicurezza: atteso nei prossimi giorni un piano chiaro.
Redazione Nurse Times
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