Le parole di Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea per i medicinali.
“Stiamo lavorando sul vaccino Johnson&Jonhnson, che al momento è il più avanzato. Se i risultati dello studio clinico sono positivi e disponibili in tempi rapidi, ci sono i margini per arrivare a un’opinione già a fine febbraio o a marzo, ma ci sono anche altri vaccini per i quali abbiamo avviato un dialogo e siamo pronti a iniziare le procedure”. Così Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali.
“Siamo in contatto anche con gli sviluppatori del vaccino russo e di quello cinese – continua Cavaleri –, e siamo assolutamente aperti a discutere anche con loro per vedere se ci sono margini e se c’è un interesse per un’autorizzazione europea”. Quanto poi al vaccino italiano ReiThera, “abbiamo avuto dialoghi iniziale e aspettiamo di vedere nuovi dati: siamo interessati a procedere con questo vaccino, che è interessante”.
Sul vaccino Pfizer: “Da bugiardino la seconda dose del vaccino Pfizer va somministrato dopo tre settimane. Ovviamente, se lo si fa qualche giorno dopo, non c’è alcun problema, e un po’ tutti i Paesi europei sono orientati a dare un po’ di flessibilità in questo senso, ma è importante che la seconda dose venga somministrata in tempi il più possibile vicini a queste tre settimane. Più si aspetta e più c’è il rischio che il soggetto non venga protetto”.
Infine, sul vaccino Astrazeneca: “Penso sia molto difficile arrivare al via libera dell’Ema prima del 29 gennaio, che è una data possibile, ma non certa. Stiamo lavorando per arrivare all’obiettivo quel giorno. Ci sono molti dati che stiamo valutando in questo momento e che ci stanno arrivando dall’azienda. L’importante è che noi chiariamo tutta una serie di aspetti legati soprattutto agli studi clinici. Siamo convinti di poter restare in questi tempi”.
Redazione Nurse Times
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