Home NT News Coronavirus, Ema al lavoro sui diversi vaccini: apertura a quelli russo e cinese
NT News

Coronavirus, Ema al lavoro sui diversi vaccini: apertura a quelli russo e cinese

Condividi
Coronavirus, Ema al lavoro sui diversi vaccini: apertura a quelli russo e cinese
Condividi

Le parole di Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea per i medicinali.

“Stiamo lavorando sul vaccino Johnson&Jonhnson, che al momento è il più avanzato. Se i risultati dello studio clinico sono positivi e disponibili in tempi rapidi, ci sono i margini per arrivare a un’opinione già a fine febbraio o a marzo, ma ci sono anche altri vaccini per i quali abbiamo avviato un dialogo e siamo pronti a iniziare le procedure”. Così Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali.

“Siamo in contatto anche con gli sviluppatori del vaccino russo e di quello cinese – continua Cavaleri –, e siamo assolutamente aperti a discutere anche con loro per vedere se ci sono margini e se c’è un interesse per un’autorizzazione europea”. Quanto poi al vaccino italiano ReiThera, “abbiamo avuto dialoghi iniziale e aspettiamo di vedere nuovi dati: siamo interessati a procedere con questo vaccino, che è interessante”.

Sul vaccino Pfizer: “Da bugiardino la seconda dose del vaccino Pfizer va somministrato dopo tre settimane. Ovviamente, se lo si fa qualche giorno dopo, non c’è alcun problema, e un po’ tutti i Paesi europei sono orientati a dare un po’ di flessibilità in questo senso, ma è importante che la seconda dose venga somministrata in tempi il più possibile vicini a queste tre settimane. Più si aspetta e più c’è il rischio che il soggetto non venga protetto”.

Infine, sul vaccino Astrazeneca: “Penso sia molto difficile arrivare al via libera dell’Ema prima del 29 gennaio, che è una data possibile, ma non certa. Stiamo lavorando per arrivare all’obiettivo quel giorno. Ci sono molti dati che stiamo valutando in questo momento e che ci stanno arrivando dall’azienda. L’importante è che noi chiariamo tutta una serie di aspetti legati soprattutto agli studi clinici. Siamo convinti di poter restare in questi tempi”.

Redazione Nurse Times

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Caregiver familiare: ok alla qualifica di oss dal Decreto Anziani 2024
NT News

Toscana, Ordine psicologi: “C’è un’emergenza silenziosa da affrontare: i caregiver a rischio isolamento”

La presidente Gulino: “Migliaia di persone, in particolare donne over 50, si...

Sblocco del vincolo di esclusività per gli infermieri nel decreto Milleproroghe
NT News

Vincolo di esclusività: la saga infinita degli infermieri italiani

Se ci fosse un premio per la telenovela più lunga della sanità...

NT NewsO.S.S.

L’importanza dell’oss a domicilio: cura, autonomia e sicurezza degli anziani

L’operatore socio-sanitario sostiene ADL e IADL, individua segnali clinici, promuove il domicilio...