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Coronavirus, è scattata l’ora dell’app Immuni

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Coronavirus, è scattata l'ora dell'app Immuni
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L’applicazione, realizzata come ulteriore mezzo di contrasto all’epidemia di Covid-19, è disponibile sugli store Apple e Google.

Da lunedì è scaricabile in tutta Italia l’app Immuni, disponibile gratuitamente negli store di Apple e Google. Si tratta di un innovativo supporto tecnologico che si affianca alle iniziative già messe in campo dal Governo per limitare la diffusione del Covid-19. E’ stata sviluppata nel rispetto della normativa italiana e di quella europea sulla tutela della privacy.

Immuni può essere già scaricata in tutta Italia. Potrà essere chiesto di aggiornare il sistema operativo all’ultima versione (iOs 13.5 per gli iPhone, mentre per Android serve almeno la versione 6 con Google Play Services aggiornati alla versione 20.18.13). In questo caso l’operazione viene “guidata” dall’app stessa. Più avanti Immuni arriverà anche su AppGallery per i dispositivi Huawei sprovvisti di Google Play, che al momento restano tagliati fuori.

Dotarsi da adesso dell’app permetterà di risalire ai contatti che possono aver esposto una persona al rischio di contagio. I servizi sanitari regionali potranno gradualmente attivare gli avvisi dell’app. A cominciare sono state le Regioni Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Tutte le informazioni utili sul funzionamento del sistema sono disponibili sul sito immuni.italia.it.​ Si sottolinea che l’applicazione non è direttamente scaricabile via email o sms.

Immuni serve agli utenti di telefoni cellulari per ricevere notifica di eventuali esposizioni al coronavirus. Nell’intero sistema dell’app non sono presenti né saranno registrati nominativi e altri elementi che possano ricondurre all’identità della persona positiva o di chi abbia avuto contatti con lei, bensì codici alfanumerici. L’impiego dell’applicazione, volontario, ha lo scopo di aumentare la sicurezza nella fase di ripresa delle attività. 

Come funzionerà? Dopo averla scaricata, aver dichiarato di avere almeno 14 anni e aver inserito la regione e la provincia di domicilio, non si dovrà fare più nulla. Tramite il Bluetooth l’app registra autonomamente gli incontri e non la posizione (su Android viene chiesto di attivare il Gps, ma l’app non accede lo stesso ai dati di posizione). Se un utente – prendiamone uno ipotetico: Mario – risulta positivo a un tampone e ha la app, potrà dare agli operatori sanitari che gli comunicheranno la positività il codice generato dall’applicazione. (Lo si trova nella sezione “Impostazioni” della app, sotto la cartella “Caricamento dati”). Quel codice di dieci caratteri alfanumerici sbloccherà l’invio da parte dello smartphone di Mario al server centrale della lista dei codici corrispondenti ai suoi incontri con le altre persone. In questo modo tutti i cellulari degli utenti che nei 14 giorni precedenti si sono imbattuti in Mario, stando a meno di due metri di distanza per almeno 15 minuti, riceveranno una notifica, che consiglierà a chi la riceve di consultare le autorità sanitarie.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Presidenza del Consiglio dei ministri, ministro della Salute, ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Regioni, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 e le società pubbliche Sogei e PagoPa. Base di lavoro per la realizzazione dell’app, il codice messo gratuitamente a disposizione dello Stato da parte della società Bending Spoons. Il sistema è stato sviluppato anche grazie a un’approfondita interlocuzione con il Garante per la protezione dei dati personali e riservando massima attenzione alla privacy.

Gli utenti di cellulari che decidono di scaricare l’applicazione contribuiscono a tutelare se stessi e le persone che incontrano. Se sono entrati in contatto con soggetti successivamente risultati positivi al tampone, saranno avvisati con una notifica dell’app. Ciò consentirà loro di rivolgersi tempestivamente al medico di medicina generale per ricevere le indicazioni sui passi da compiere. Quando le strutture sanitarie e le Asl riscontrano un nuovo caso positivo, dietro consenso del soggetto stesso, gli operatori sanitari inseriscono un codice nel sistema. A questo punto il sistema invia la notifica agli utenti con i quali il caso positivo è stato a stretto contatto.

Il ministero della Salute tiene comunque a ricordare che la pandemia si sconfigge soprattutto con i comportamenti individuali: lavandosi le mani, mantenendo le distanze di sicurezza e indossando la mascherina. A queste buone prassi comportamentali si aggiunge adesso l’app Immuni, un aiuto tecnologico per tenere lontano il Covid-19 da noi e dalle persone che amiamo.

Redazione Nurse Times

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