Lunedì i lavoratori sono scesi in piazza. Le dichiarazioni dei rappresentanti Nursind e Nursing Up Piemonte.
Modifiche del contratto e aumento di stipendio per “restituire dignità” agli “eroi dimenticati”. Lunedì gli infermieri sono tornati in piazza per ricordare al Governo che, al di là dei “premi Covid”, i lavoratori della sanità italiana restano tra i meno pagati d’Europa. Tutto questo nella giornata in cui hanno tenuto banco anche i bonus regionali, oggetto di una serrata trattativa con l’amministrazione. Parliamo di quelli relativi al comparto, cioè per gli infermieri, gli operatori socio-sanitari (oss) e gli operatori tecnici amministrativi (ota). Non i medici ospedalieri, usciti dalla trattativa dopo la ripartizione, a loro giudizio iniqua perché troppo bassa (25%), dei 55 milioni sul piatto.
Ma andiamo con ordine. Nursind Piemonte ha fatto marciare per le vie del centro di Torino e davanti agli ospedali dieci camion incolonnati. “Chiediamo al Governo di rivedere la struttura contrattuale, gli stipendi degli infermieri, le indennità e le norme che regolano il contratto”, spiega Francesco Coppolella a nome del sindacato.
Davanti alla prefettura un centinaio di iscritti a Nursing Up inscenavano un’altra protesta. Fra tricolori e braccia alzate, i menifestanti, con addosso magliette di Superman, hanno esibito cartelli con scritte tipo “Vergogna” e “Ci chiamate angeli, ma siamo usurati e dimenticati”. Così Claudio Delli Carri: “Chiediamo aumenti di stipendio, anche di 500 euro netti mensili, una contrattazione separata e autonoma per gli infermieri e le altre figure sanitarie, nonché assunzioni di personale, oss compresi”.
Chiuso l’accordo sul bonus: complessivamente finiranno nella busta paga dei lavoratori del comparto oltre 41 milioni, il 75% delle risorse destinabili al riconoscimento delle particolari condizioni nella fase emergenziale. Soddisfatto l’assessore Icardi: “Le indennità e i premi sono stati assegnati solo per le giornate di effettiva presenza in azienda. Fanno eccezione le giornate di infortunio correlate al Covid-19, per le quali è riconosciuta una quota incentivante giornaliera pari a 35 euro”.
Tre le fasce. La prima, costituita da infermieri, oss, ota e ausiliari specializzati: 35, 29 euro il minimo giornaliero; 42,29 il massimo riconoscibile a livello aziendale. Sono 2mila euro lordi. La seconda fascie è costituita dagli infermieri, dal personale di altri profolo sanitari, oss, ota e ausiliari specializzati non inclusi nella prima fascia: 23, 16 il premio giornaliero; 29, 16 il massimo. Sono 1.500 euro lordi. La terza fascia è costtuita dal restante personale dei ruoli tecnico, professionale e amministrativo: 5 euro, 200 euro lordi, elevabili a livello aziendale per il solo personale direttamente coinvolto nella gestione dell’emergenza Covid (in questo caso la cifra si deciderà a livello aziendale).
Redazione Nurse Times
Fonte: La Stampa
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