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Coronavirus, boom di nuovi contagi in Italia: occhio alla nuova sottovariante Omicron

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Coronavirus, boom di nuovi contagi in Italia: occhio alla nuova sottovariante Omicron
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Il ministro Speranza annuncia un richiamo “allargato” per la quarta dose di vaccino. L’ipotesi è di estenderla ai 60enni e si valuta anche per gli over 50.

È boom di contagi Covid in Italia. I dati di ieri parlano di oltre 132mila in un giorno, con un tasso di positività sopra il 28% e quasi mezzo milione di tamponi eseguiti. Salgono anche i morti, che tornano ad avvicinarsi alla soglia dei 100, esattamente 94. Sale poi di un punto in 24 ore, tornando al 12%, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area non critica occupati da pazienti con Covid-19. Stabili invece al 3% le terapie intensive, come rileva l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

Il virus corre in Italia, ma anche nella vicina Francia, dove sono stati superati i 200mila casi. Si guarda con apprensione all’arrivo delle nuove varianti, e tra queste in particolare all’ultima che arriva dall’India, denominata BA.2.75, nel timore che possa aumentare ancora di più la crescita delle curve. “Faremo i conti con la ricaduta sugli ospedali”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha annunciato un richiamo “allargato” per la quarta dose di vaccino anti-Covid. L’ipotesi è di estenderla ai 60enni e si valuta anche per gli over 50.

Nel frattempo aumentano i vaccini disponibili per i più giovani. L’azienda Novavax ha annunciato che la Commissione europea ha approvato l’Autorizzazione all’immissione in commercio condizionata estesa per Nuvaxovid negli adolescenti europei di età compresa tra i 12 e i 17 anni, dopo il parere positivo dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema).

Tornando alla nuova sottovariante di Omicron (BA.2.75), segnalata in India il 2 giugno scorso, un tweet il virologo Tom Peacock, dell’Imperial College di Londra, segnala che è “in apparente, rapida crescita”. Su questa nuova arrivata della famiglia Omicron non esistono al momento pubblicazioni scientifiche, ma segnalazioni sul web tra gruppi di esperti, che rilevano soprattutto come questa nuova sottovariante sia una seconda generazione, derivata a sua volta dalla Omicron BA.2, ma diversa da questa per via di nove mutazioni sulla proteina Spike, con la quale il virus si aggancia alle cellule umane.

Proprio a causa di queste ultime, che probabilmente la rendono più trasmissibile, si è preferito distinguerla dalla BA.2. “Vale la pena tenerla d’occhio”, osserva Peacock. Un’altra probabile caratteristica è la velocità con cui nell’arco di un mese si è diffusa dall’India alla Germania e al Canada, fino alla Nuova Zelanda. Tuttavia è presto per trarre conclusioni, osserva Peakok, considerando che le “sequenze finora raccolte sono poche”.

“In Italia non è stata rilevata – afferma il genetista Massimo Zollo, coordinatore della task force Covid-19 del Ceinge. E’ presto per poter dire oggi che la variante diventerà predominante: occorrono dati che oggi non abbiamo, né possiamo immaginare. Era sicuro che nuove varianti sarebbero arrivate e che potranno arrivarne altre, non essendoci più alcuna restrizione”. Così, invece, l’infettivologo Matteo Bassetti: “Vale la pena tenere d’occhio, ma senza allarme, la nuova sotto-variante, in quanto potrebbe essere ancora più contagiosa della Omicron 5 e avere un’elevata capacità di infettare le persone guarite e vaccinate”.

Intanto c’è attesa per l’arrivo dei vaccini aggiornati. Secondo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), quello bivalente a mRNA aggiornato sul ceppo BA.1 potrebbe essere approvato per settembre. Per quelli aggiornati su BA.4 e BA.5 bisognerebbe aspettare l’inverno. E per Palù andrebbe somministrato “a tutti gli over 60, a prescindere dalla presenza o meno di patologie”. Del resto, “è quello che si fa con il vaccino antinfluenzale”.

Redazione Nurse Times

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