FOGGIA – Evidenti e macroscopici errori nella valutazione dei titoli. Il concorso per operatori socio sanitari espletato dal Policlinico Riuniti di Foggia, continua a sollevare polemiche e proteste.
Con la richiesta di rivedere le graduatorie prima di procedere alla chiamata in servizio delle persone sino al completamento dei 2445 posti messi a concorso.
Di pasticcio nella valutazione dei titoli parla anche il segretario generale della Fials, Massimo Mincuzzi che ha scritto al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli e al Direttore del Dipartimento salute della Regione, Vito Montanaro, per segnalare i “macroscopici errori nella valutazione dei titoli”.
Mincuzzi si fa portavoce di migliaia di candidati “che si sono attenuti pedissequamente al bando di concorso e che invece risultato ingiustamente e illegittimamente superati in graduatoria da altri candidati che non avrebbero svolto attività lavorativa alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni o delle Case di cura private convenzionate e accreditate così come previsto dalla legge (art. 21 del DPr 220/2001) e dal bando”.
Un pasticcio, denuncia Mincuzzi, al quale non è stato ancora posto rimedio e che sta provocando una montagna di contenziosi da parte dei candidati finiti indietro in graduatoria.
Senza tralasciare alcuni errori macroscopici, aggiunge ancora Minuzzi, che sarebbero presenti nella graduatoria. “Il direttore generale del Policlinico Riuniti – racconta il segretario generale della Fials – in un’intervista televisiva al Tg Norba, avrebbe giustificato l’assunzione di una candidata nata nel 1944 con un errore di trascrizione nella stesura della graduatoria. Ma come è possibile che non ci siano altri errori di trascrizione in una graduatoria di ben 14.444 nominativi” si chiede Mincuzzi.
Altro punto controverso, a giudizio del segretario generale della Fials è quello della valutazione dei titoli di servizio dei candidati dipendenti delle pubbliche amministrazioni del S.S.R.: “Gli stessi – spiega – non sarebbero stati valutati, sebbene i candidati abbiano provveduto ad integrare la domanda anche in sede di presentazione della relativa documentazione in occasione della prova orale, come espressamente richiesto dalla Commissione di Concorso, pena la non sottoposizione del candidato alla prova orale“.
Il segretario generale della Fials chiede l’immediata revoca della D.D. 812 del 13 marzo scorso e, al tempo stesso, “l’avvio di una puntuale verifica dei titoli di servizio attestati dai singoli candidati con la finalità di confermare che siano solo ed esclusivamente quelli previsti quali valutabili dall’art. 21 DPR 220/2001 e dal bando di concorso“.
L’esito controverso del concorso per Oss ha creato un elevato livello di tensione sociale tra le migliaia di candidati che si sentono defraudati dalla P.A. nell’ambito della determinazione della graduatoria, denuncia Mincuzzi.
E se questo malcontento non sfocia in manifestazioni di protesta, lo si deve solo per il divieto di assembramento a causa dell’emergenza Covid 19. Ma la legalità della procedura concorsuale e la massima trasparenza, vanno garantite comunque, chiosa Mincuzzi.
Salvatore Petrarolo
Lascia un commento