L’Associazione Medici Endocrinologi ribadisce che alcuni supplementi alimentari possono produrre effetti dannosi.
Una recente circolare del ministero della Salute ha messo fuori commercio tutti i supplementi alimentari utilizzati per ridurre i valori del colesterolo e contenenti dosi di monacolina uguali o superiori a 3 milligrammi per dose. In tal modo ha ribadito che anche gli integratori a base di sostanze naturali possono avere effetti collaterali e vanno assunti con prudenza.
“Sebbene gli effetti avversi associati alla monacolina non differiscano da quelli associati ad altre statine – spiega Vincenzo De Geronimo, coordinatore della Commissione Farmaci AME (Associazione Medici Endocrinologi) –, la facile reperibilità senza prescrizione medica, e spesso anche nei supermercati, degli integratori a base di questa sostanza hanno favorito un uso improprio e sovradosaggi da cure fai-da-te, tanto da portare l’Unione Europea, e di conseguenza l’Italia, a decidere di limitarne il dosaggio nei prodotti”.
La monacolina K è ottenuta dal riso rosso ed è nota come la “statina naturale”. Il processo naturale di fermentazione del comune riso rosso da cucina dietro la produzione di questa molecola l’ha fatta apparire a lungo tempo come innocua, ma va ricordato che l’origine naturale non è sinonimo di mancanza di effetti potenzialmente dannosi. Un prodotto naturale può infatti essere tossico e dannoso quanto uno farmaco-chimico. Piuttosto, è la sua quantità a essere indice di eventuali criticità.
“Prodotti che non necessitano di prescrizione medica, come gli integratori, o di origine naturale sono troppo spesso sottovalutati e protagonisti di cure fai-da-te che possono nascondere pericoli per la salute”, aggiunge l’esperto. Per la cura del colesterolo, così come per altre patologie, AME ribadisce quindi l’importanza di monitorare, oltre agli effetti, anche la purezza delle sostanze che introduciamo nel nostro organismo e le modalità di eliminazione delle stesse.
La nuova direttiva ministeriale, accogliendo quanto riportato nel Regolamento comunitario 2022/860 del 1/6/2022 sugli effetti collaterali riscontrati negli studi oggetto della rivalutazione di sicurezza ed efficacia della monacolina, si configura insomma come una misura necessaria per contrastare questo utilizzo. In linea con quanto stabilito dal regolamento comunitario, la direttiva inserisce inoltre la revisione delle etichette, che devono ora specificare la quantità di monacoline di ogni singola dose, raccomandare di non superare il quantitativo di 3 mg al giorno e riportare altre avvertenze per un corretto e sicuro consumo del prodotto.
“La circolare ministeriale – sottolinea ancora De Geronimo –, sebbene vieti fin da subito la vendita dei prodotti con dosi di monacolina superiori a quelli indicati senza possibilità per le farmacie di finire le scorte, non è il risultato di un ritiro immediato legato a un evento avverso, ma segna piuttosto uno spartiacque dopo anni di studi e revisioni che vuole porre un freno a un uso scorretto e ridurre i rischi legati a questo. Quindi coloro che ne stavano già facendo uso e non hanno avuto alcun effetto avverso possono eventualmente e in serenità finire la loro scatola, ma ovviamente a tutti è consigliato di rivolgersi al proprio medico o allo specialista con il quale si è avviato il trattamento per la gestione del colesterolo alto, che ricordiamo essere tra i principali fattori di rischio per le patologie cardiovascolari”.
No all’autogestione delle cure, dunque, anche se si tratta di integratori e prodotti naturali. Questo il messaggio degli endocrinologi AME. “Qualunque intervento sulla salute deve essere guidato dagli esperti – conclude il medico –. Ogni sostanza, anche quelle naturali possono essere tossiche, cancerogene e dannose. Spesso tutto risiede nelle quantità”.
Redazione Nurse Times
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