La clinica “Città di Lecce Hospital”, accreditata con il SSN, si posiziona tra le prime 10 realtà cardiochirurgiche d’Italia per l’attività di valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache e per l’esecuzione del bypass aortocoronarico.
I dati contenuti nel rapporto Agenas 2014, preparato dagli esperti del Ministero della Salute e, riportati dal Corriere Salentino in un articolo del 4 dicembre 2015, considerano sia i 430 interventi di bypass effettuati – Città di Lecce Hospital si colloca al 7° posto assoluto con una mortalità, a 30 giorni dall’operazione, dello 0,59% rispetto alla media italiana del 2,31 – sia i 428 trattamenti di valvuloplastica o sostituzione valvolare che proiettano l’ospedale leccese nel ventaglio delle eccellenze con una mortalità, sempre a 30 giorni dall’operazione, dell’1,35% contro il 2,84 del parametro nazionale.
“Una delle epidemie ancora non raccontate dai mass-media – spiega il Dottor Giuseppe Speziale, Direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia e Cardiologia a Città di Lecce Hospital – sono proprio le malattie delle valvole cardiache. Patologie in costante crescita così come è in aumento l’età media della popolazione. La cardiochirurgia negli ultimi anni ha modificato in modo sostanziale l’approccio al paziente arrivando a promuovere ed adottare tutta una serie di metodiche mininvasive – sia nella chirurgia della mitrale che dell’aortica – in grado d’intervenire efficacemente su soggetti altrimenti inoperabili.
Altre conquiste della nuova cardiochirurgia sono determinate dal minor rischio intra e post operatorio, da una riduzione dei tempi di degenza, dal minor trauma in fase d’esecuzione – basti pensare all’apertura dello sterno nella procedura convenzionale e non più necessaria nella tecnica mininvasiva – e dal più rapido recupero psico-funzionale (la riduzione del dolore è un altro fattore importante da considerare) dei malati: soprattutto se anziani e la cui fragilità dei tessuti, dell’apparato scheletrico – a causa dell’osteoporosi – e la concomitanza di ulteriori patologie rappresentano elementi di valutazione clinica tutt’altro che trascurabili. I buoni risultati ottenuti dall’introduzione del programma di chirurgia mininvasiva a Città di Lecce Hospital ne forniscono la riprova. Tuttavia – aggiunge Speziale – occorrerebbe da parte delle Regioni una maggiore valorizzazione dei sistemi sanitari ben organizzati ed efficienti, aumentando il budget a loro disposizione così da incentivare gli accessi ed evitare lo spostamento dei pazienti su città del Nord.
Infine, per quanto riguarda l’effettuazione di bypass aortocoronarici, i dati ministeriali confermano la nostra capacità di competere con grandi realtà ospedaliere lombarde o emiliane e dimostrano una volta di più come anche il Sud possa esprimere punte d’eccellenza. Non a caso Città di Lecce Hospital è agganciato al circuito delle emergenze-urgenze territoriali e fa parte, a pieno titolo, della rete salentina per la prevenzione e la cura dell’infarto”.
Scupola Giovanni Maria
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