A Reggio Calabria un medico avrebbe favorito una paziente sua concittadina che nel 2020 aveva trovato lavoro in una scuola del Comasco. La donna è affetta da tiroidite di Hashimoto, patologia non invalidante, ma poteva assentarsi dal lavoro grazie a certificati che attestavano la necessità di terapie salvavita. A Como il dottore risulta indagato per altri due casi analoghi.
Un medico 69enne di Reggio Calabria è indagato dalla Procura di Como. Avrebbe prodotto falsi certificati di malattia per un’insegnante sua paziente, residente nel capoluogo calabrese, che a settembre 2020 aveva trovato impiego a tempo determinato in una scuola del Comasco.
Come riporta Il Giorno, le accuse a suo carico sono quelle di violazione del testo unico sul pubblico impiego in relazione a false attestazioni, truffa ai danni dell’ente pubblico e falso. Sempre a Como il medico risulta indagato per altri due casi analoghi: insegnanti con problemi di tiroide, che hanno beneficiato di certificati per patologie che necessitano di terapie salvavita.
Il caso su cui ci concentrano le indagini, risalente al 2021, è quello di una docente affetta da tiroidite di Hashimoto (patologia non invalidante), che ha presentato un certificato medico attestante una malattia grave, per la quale è necessaria una terapia salvavita.
I certificati sono stati poi rinnovati fino al termine dell’anno scolastico. In questo modo l’insegnante non solo aveva una giustificazione per le assenze, ma non era soggetta a visite fiscali di controllo e poteva percepire l’intera retribuzione, maturando regolare anzianità di servizio. Oltre all’iscrizione sul registro degli indagati, il medico è stato sottoposto alla misura interdittiva di temporanea sospensione professionale.
Redazione Nurse Times
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