L’uomo, dopo essere stato soccorso, ha anche provocato ingenti danni alla struttura.
Un grave episodio di violenza ai danni del personale sanitario si è verificato qualche giorno fa, durante il turno di notte, al Pronto soccorso dell’ospedale “Giuseppe Tatarella” di Cerignola (Foggia). Stando alle prime ricostruzioni, un paziente in stato di semi-incoscienza, dopo essere stato soccorso e rianimato, improvvisamente e senza alcuna motivazione avrebbe rimosso i dispositivi medici a cui era collegato per poi aggredire i sette operatori presenti e provocare ingenti danni alla struttura.
Ferma la condanna di Opi Foggia, arrivata attraverso una nota che esprime anche solidarietà al personale coinvolto: “L’episodio è un fatto di assoluta gravità, che ha comportato l’interruzione del pubblico servizio, nonché tutta una serie difficoltà, soprattutto organizzative, per coprire i turni lasciati scoperti dal personale vittima dell’aggressione. L’Opi condanna fermamente il vile gesto di violenza e si mostra fortemente preoccupato per le condizioni di grave rischio nelle quali si lavora presso la struttura ospedaliera, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza. Seguiremo sotto ogni aspetto gli sviluppi del grave episodio, fin nelle aule giudiziarie, se ve ne fosse bisogno”.
Secondo l’Ordine degli infermieri foggiano, due sono i provvedimenti prioritari da porre in essere: “L’istituzione di un posto fisso di polizia in ospedale, capace di intervenire celermente nelle sempre più frequenti situazioni di aggressione verso gli operatori sanitari, e la collaborazione con l’Azienda sanitaria sulla formazione del personale sanitario in tema di sicurezza e prevenzione della violenza, garantendo adeguate misure protettive per tutti i dipendenti. Solo con l’impegno comune di tutti si può migliorare davvero l’approccio al problema e assicurare un ambiente di lavoro sicuro. Inoltre è necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica, perché colpire chi soccorre è un danno a tutta la collettività, che non può e non deve essere accettato”.
Redazione Nurse Times
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