Un altro annuncio di lavoro online a dir poco assurdo, che sembra creato ad arte per svilire e umiliare la professione di infermiere
Eh sì, lo ammetto: stavolta noi di Nurse Times ci stavamo preoccupando davvero. Perché da troppi giorni (quattro), ormai, non ricevevamo più segnalazioni a proposito di annunci di lavoro obbrobriosi ai danni del decoro e della credibilità della professione infermieristica.
Offerte che, da tempo immemore, non fanno che apparire qua e là per il web (ma non solo), col fine ultimo di ricercare degli sguatteri o dei factotum per qualsivoglia mansione (anche le più pittoresche), ma… rigorosamente con una laurea in “sguatteristica”. Pardon, Infermieristica.
Annunci che, di fatto, contribuiscono non poco a svilire ciò che resta di una professione mai stata veramente tale e a ritardare ancora di più, qualora ce ne fosse bisogno, un tanto improbabile quanto sacrosanto riconoscimento.
Per fortuna, però, ieri sera un collega ha lacerato questa snervante attesa e mi ha contattato piuttosto inalberato, per segnalarmi un’altra gelida secchiata di letame sul nome dell’infermieristica italiana.
Bando alle ciance: dopo “L’infermiera con ottimo aspetto fisico”, “L’Infermiere sanificatore/segretario”, “L’infermiere professionale per mansioni d’ufficio”, “L’infermiera dama di compagnia”, e “L’infermiere con mansione promiscua”, un’altra competenza incommensurabilmente avanzata si propone di innalzare a livelli stratosferici la scientificità della professione: L’INFERMIERE GIARDINIERE.
Per la stuzzicante somma di 500 euro lordi (…), sembra proprio che una “famiglia altolocata” romana sia alla ricerca di un “Laureato in scienze infermieristiche” per accudire un nonno anziano ed allettato. Urge un badante, quindi. Ma la famiglia vuole un infermiere. E va beh, cosa vuoi che sia… tanto è uguale, no?
Ma non finisce qui… perché “il candidato ideale dovrà essere amante dei fiori e del giardinaggio”!!! Perché? Beh… come si fa a negare ad un nonnino allettato, la cura delle piante del proprio giardino? Che male c’è? In fin dei conti cosa costa ad un infermiere? Tanto, alla fine, pensandoci bene, ciò non andrebbe a soddisfare un qualche bisogno parcheggiato chissà dove nella piramide di Maslow? Sicuramente sì. E poi bisogna essere per forza umili e missionari, per poter essere professionisti dell’aiuto… giusto?
L’annuncio, però… continua. Perché il professionista ricercato dovrà anche “convivere in famiglia ed essere disponibile a compiere piccole commissioni, sbrigare alcune pratiche burocratiche ed aiutare nella gestione della casa”. Factotum, quindi.
Poteva mancare la ciliegina sulla torta? Certo che no: “Candidarsi solo se realmente amorevoli e compassionevoli.”
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