La donna lavora alla Casa della Salute. Non è la prima volta che finisce nei guai.
Due denunce e una domanda: perché mai un’infermiera, in orario di lavoro, va a farsi la pulizia dei denti, costringendo così una piccola paziente a ritardare di un’ora il suo appuntamento già fissato in anticipo? Sono accuse pesanti – e tutte da dimostrare – quelle rivolte a una caposala della Casa della salute di Casalecchio (Bologna), già in passato finita nel mirino dell’Ausl e delle colleghe per alcuni comportamenti molto discutibili in corsia. A puntare il dito contro la donna sono la mamma della bambina, che si è dovuta mettere in fila nonostante fosse il suo turno, e una dipendente della struttura che, attraverso un avvocato, ha inviato una segnalazione all’Azienda sanitaria e all’Ordine degli infermieri.
I fatti, stando al racconto della madre nel reclamo presentato all’Ausl, sono avvenuti lo scorso 3 aprile. La donna aveva prenotato 14 mesi prima un appuntamento per la figlia, che doveva mettere l’apparecchio. L’appuntamento era alle 9:30, la famiglia arrivò con mezz’ora di ritardo e dovette aspettare fino alle 11 per poter entrare. Si potrebbe dire: colpa della mamma, che ha fatto tardi ed è stata scavalcata da qualcun altro.
Il problema è che nell’ambulatorio di ortodonzia non c’era un altro paziente, ma una dipendente pubblica. E, come scrive la collega che l’ha denunciata attraverso, il 3 aprile era un mercoledì, ovvero la giornata riservata all’ortodonzia infantile. Per accedere alle cure odontoiatriche è obbligatorio presentare il modello Isee. Una storia delicata e molto spinosa. Come detto, non è la prima volta che la caposala finisce nei guai. Ben otto infermiere della Casa della salute l’hanno denunciata più volte per mobbing e hanno chiesto il trasferimento.
Redazione Nurse Times
Fonte: la Repubblica
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