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Carrara, 91enne cede la sua dose di vaccino anti-Covid alla madre di un disabile

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Carrara, 91enne cede la sua dose di vaccino anti-Covid alla madre di un disabile
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Giancarlo Attolico dice di non aver fatto nulla di speciale, ma il suo è un bellissimo gesto. Proposta non accolta perché non prevista dal protocollo, ma la donna sarà comunque vaccinata oggi.

Di recente il quotidiano La Nazione ha pubblicato l’appello della madre di un disabile che chiedeva di vaccinarsi per evitare il rischio di infettarsi e trasmettere il virus al figlio, che non può essere vaccinato per motivi medici. Dopo aver letto l’appello, Giancarlo Dell’Amico, 91enne di Carrara, ha chiamato il giornale e si è offerto di cedere la sua dose alla donna. Procedura non ammessa, ma ieri l’Azienda sanitaria ha contattato la signora: sarà vaccinata oggi.

“Se una cosa così piccola fa tanto clamore, allora povero mondo. Gliela dico con un esempio. Se lei è sazia, sta mangiando un panino e ha davanti un bambino affamato, che fa? Non glielo dà? Io ho fatto più o meno una cosa del genere. A maggio compio 91 anni, sto bene, sono sazio di vita, non ho paura e aspettare ancora un po’ non mi costa niente. Allora perché non offrire ilmio vaccino a una mamma disperata che ne ha più bisogno di me? Tutto qui, non ho fatto nulla di speciale e la prego, non mi faccia passare per eroe. Stiamo bassi”. Dell’Amico si raccomanda mille volte: “niente enfasi”. E dice che “la cosa più bella di tutta questa storia è la vittoria di quella mamma”.

Perché ieri l’Azienda sanitaria ha contattato la signora per dirle che la sua vaccinazione è prevista per oggi, e non si tratta della dose offerta dal signor Giancarlo. Sarà invece un vaccino che – a partire proprio da oggi – è previsto per “le persone estremamente vulnerabili” oppure, “se loro non potranno essere vaccinate per particolari condizioni”, edè previsto per chi li assiste, cioè “conviventi e caregiver”. Così annuncia il presidente della Toscana, Eugenio Giani, e così si rimedia a situazioni limite come quella di cui stiamo parlando. Un caso che ci racconta, assieme a un po’ della sua vita, lo stesso signor Giancarlo, con il suo fare da galantuomo d’altri tempi e la sua voce tremula di emozione ogni volta che parla di sua moglie Anna, che non c’è più.

“È successo che l’altro giorno ho letto sulla Nazione l’appello disperato di questa madre che ha un figlio disabile – racconta –. Lui non può fare il vaccino per motivi medici e lei supplicava di poterlo fare per scongiurare il rischio di prendersi il virus e contagiare il figlio che morirebbe. Così ho chiamato il giornale e mi sono offerto. Io ho la prenotazione per farlo il 4 marzo – ho spiegato – ditele che può venire con me: ci teniamo per ultimi e quando arriva il mio turno spiego al medico che lo dia a lei al posto mio. Mi sembrava una soluzione semplice e fattibile, e invece no: dicono che il protocollo lo proibisce”.

Quella strada non era percorribile, ma era evidente a tutti che serviva un rimedio. Si sono fatte sentire le associazioni dei disabili, si è interessata la neo-ministra alle Disabilità, Erika Stefani, si sono organizzate le aziende sanitarie e si è mossa la politica locale. Risultato: da ora in poi non ci saranno altre mamme costrette a fare appelli per tutelare la vita dei loro figli.

“Pensi un po’, vogliono propormi come cavaliere della Repubblica per quel che ho fatto – si meraviglia il signor Giancarlo –. Anche i miei figli pensano che la mia offerta fosse una cosa giusta, normale”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Corriere della Sera

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