Il presidente dell’Ordine teatino, Giancarlo Cicolini, chiede un incontro all’assessore Silvio Paolucci per affrontare la questione.
“Dati alla mano, la carenza di infermieri in Abruzzo è un problema ben più critico rispetto alla carenza di altre figure sanitarie, e lascia perplessi l’annuncio dell’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, di voler assumere un migliaio tra operatori sociosanitari e medici, cosa assolutamente positiva, ma di ritenere ‘sostanzialmente equilibrato il fabbisogno di infermieri’ rispetto al quale non risulterebbero criticità evidenti, tranne che in alcuni presidi ospedalieri”.
Lo afferma in una nota l’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Chieti, che tramite il suo presidente, Giancarlo Cicolini, chiede maggiore attenzione agli organici infermieristici in Abruzzo e un incontro allo stesso assessore Silvio Paolucci, anche “per dare finalmente il via ai concorsi per infermieri, sui quali l’Opi si era già confrontato con la Regione, ottenendo risposte positive”.
Afferma Cicolini: “Vogliamo ricordare le cose positive realizzate negli ultimi anni, a cominciare dall’istituzione del Dipartimento regionale delle professioni sanitarie e, nelle Asl, la creazione di unità operative complesse a direzione infermieristica. È sicuramente utilissima l’assunzione di 500 operatori sociosanitari, che potranno garantire al professionista infermiere, e di conseguenza ai pazienti, una migliore qualità dell’assistenza nei vari servizi e unità operative. Ma, oltre al personale di supporto, è necessario incrementare gli organici e migliorare il rapporto tra infermieri e abitanti e tra infermieri e medici. Il rapporto infermieri/medici dovrebbe essere 1 a 3, mentre, secondo i dati de ‘il Centro’, attualmente in Abruzzo è 1 a 1.82 (3.098 vs 5.636). Per cui servirebbero, ai fini del rapporto 1 a 3, almeno altri 3.658 infermieri per arrivare a un numero ‘equilibrato’ di 9.294”.
Aggiunge il presidente di Opi Chieti: “Tra i paesi Ocse l’Italia è al 24esimo posto (su 35 Paesi) nel rapporto infermieri ogni mille abitanti (al 15° nell’Ue-28) e, dopo di noi, Spagna a parte, ci sono nazioni che non brillano per l’organizzazione dei servizi sanitari, mentre ai primi posti ci sono i Paesi del Nord Europa (Norvegia, Svizzera, Danimarca, Islanda, Finlandia, Germania e così via), tutti a partire dai 7,9 infermieri per mille abitanti del Regno Unito (che pure chiede infermieri all’Italia) fino ai 17,7 della Norvegia. Complessivamente in Italia il numero degli operatori del sistema sanitario è cresciuto negli ultimi dieci anni, ma il numero di infermieri rimane basso: 6,5 ogni mille abitanti, mentre la media Ue è di 8,4. I dati parlano chiaro. Attendiamo fatti concreti, nell’interesse primario dei pazienti abruzzesi a ricevere un’assistenza adeguata e sicura”.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.abruzzoweb.it
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