Come interviene l’infermiere sul paziente sottoposto a indagini diagnostiche e terapeutiche? Ce ne parla il collega Antonio Savino.
Partiamo dal significato generale di competenza, che è la migliore prestazione all’interno di una mansione, la capacità di dominare il contesto, qualsiasi esso sia. Parlare di competenza infermieristica significa considerare le abilità necessarie alla realizzazione del processo di assistenza, le capacità di osservazione, pianificazione e valutazione, di decisione, di effettuazione delle prestazioni assistenziali più appropriate e sicure, nonché supportate dalle migliori prove di efficacia. Fondamentale, ai fini della valutazione, la definizione di codifica dei risultati ottenuti attraverso strumenti che identifichino la qualità dell’assistenza percepita ed erogata.
Nell’Unità operativa di Cardiologia l’attività infermieristica è molto specifica, la competenza è un processo lungo e comprende impegno scientifico-culturale, oltre che di esperienza continua. Il servizio di Cardiologia interventistica (SCI) è parte integrante della Struttura complessa di Cardiologia e comprende il Servizio di Emodinamica ed Elettrofisiologia.
L’infermiere deve acquisire, insieme a conoscenze tecniche altamente specialistiche, anche capacità operativa, individuando i propri ambiti di autonomia. Dal punto di vista operativo, il medico è l’operatore principale. Tuttavia la collaborazione e la gestione assistenziale del paziente prima, durante e dopo l’interventistica è a carico dell’infermiere.
Le procedure eseguite più frequentemente sono:
– Angiografia coronarica
– Arteriografia dei vasi periferici (tronchi sovra aortici, arterie renali, arterie iliache, ecc.)
– Angioplastica percutanea con o senza impianto di Stent su vasi coronarici e periferici
– Chiusura percutanea mediante protesi dei difetti congeniti
– Tavi
– Mitraclip
– Posizionamento di Pace-Maker temporaneo
Tali procedure richiedono il posizionamento percutaneo di cateteri in arteria o vena (in genere in arteria/vena femorale, brachiale, radiale), attraverso i quali, sotto controllo radioscopico, è possibile l’iniezione di mezzo di contrasto nei vasi cardiaci, rilievi pressori e dilatazione delle stenosi coronariche, quando l’anatomia e le condizioni cliniche del paziente lo permettono.
Anche in sala di Elettrofisiologia l’aspetto assistenziale è fondamentale e richiede un’altissima professionalità e allo stesso tempo una conoscenza specifica molto importante.
Le procedure più frequenti sono:
– Studio elettrofisiologico endocavitario;
– Ablazione transcatetere con radiofrequenza;
– Crio-ablazione
– Impianto di PM definitivo (monocamerale, bicamerale, biventricolare);
– Impianto di cateteri ventricolari MICRA;
– Espianto tramite procedura LASER di cateteri infetti ;
Le patologie per cui vengono eseguiti questi esami sono:
• Bradiaritmie;
• Tachiaritmie ventricolari,
• Tachiaritmie striali;
• Sincopi;
• Scompenso cardiaco (terapia di resincronizzazione).
Tali procedure richiedono il posizionamento percutaneo di cateteri attraverso i quali, sotto controllo radioscopico, è possibile l’esecuzione di registrazioni e lettura dell’attività elettrica endocavitaria, la stimolazione multisito del cuore, l’iniezione di mezzo di contrasto, il posizionamento di pace-maker e defibrillatori sottocutanei. Tali procedure vengono eseguite facendo riferimento per gli standard qualitativi alle linee guida standard e per i laboratori diagnostici in Cardiologia, fra cui il “Documento per i laboratori di emodinamica”, alla stesura del quale ha collaborato il GISE, (Società italiana di cardiologia invasiva).
Nella tipologia di attività invasiva che viene effettuata nel Servizio il ruolo dell’equipe e l’affiancamento sono fondamentali per la buona pratica assistenziale, dato che l’inquadramento dei locali, i comportamenti, le regole e i controlli che vengono effettuati sono riconducibili ai locali classificati in area chirurgica. Ne deriva che l’infermiere di cardiologia interventistica è un professionista completo, che ha le capacità tecniche e assistenziali atte a ottenere il miglior risultato possibile per le procedure interventistiche su esplicitate.
Dott. inf. Antonio Savino
Cardiologia interventistica
Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta
Lascia un commento