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Cani, gatti e conigli: da ora potranno vivere accanto al proprio padrone ricoverato

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Milano. La Giunta regionale lombarda ha approvato il regolamento che attua una legge del 2009 sulla tutela degli animali da affezione. Cani, gatti e conigli potranno avere accesso agli ospedale e alle case di riposo in Lombardia, secondo le condizioni di sicurezza stabilite.

Novità assoluta – ha dichiarato l’assessore al Welfare, Giulio Galleraè la possibilità di accesso di cani, gatti e conigli negli ospedali e nelle Case di riposo, secondo le condizioni di sicurezza stabilite dalle strutture sanitarie o sociosanitarie, rispettando i requisiti minimi riportati dal regolamento: gli animali devono essere accompagnati da maggiorenni, i cani devono essere muniti di museruola e condotti a guinzaglio; gatti e conigli, invece, dovranno essere alloggiati nell’apposito trasportino, almeno fino al momento della visita al paziente o all’ospite”.

Giulio Gallera
Chi non rispetterà le norme, sarà sanzionabile con una multa per un importo compreso tra i 150 ed i 900 euro, come riportato dalla nota della Regione.

Il regolamento riporta anche le responsabilità e i doveri che il proprietario o il detentore di un animale domestico deve avere nel prendersi cura del proprio animaletto, considerando i suoi bisogni fisiologici ed etologici, non tralasciando i bisogni riproduttivi degli animali.

Tra gli obblighi dei proprietari – ha rimarcato l’assessore -, quello di fornire all’animale un ricovero adeguato, cibo e acqua in quantità sufficiente, un’adeguata attività motoria, favorire i contatti sociali tipici della specie e assicurare le cure necessarie. Gli animali in addestramento non potranno essere sottoposti ad attività dannose per la loro salute o essere obbligati a superare le proprie capacità o forze naturali. Inoltre è previsto il divieto di tenere i cani alla catena o applicare loro qualunque altro strumento di contenzione similare, salvo che per ragioni sanitarie certificate da un veterinario o per temporanee ragioni di sicurezza“.

Chi dovrà prendersi cura dell’animale di compagnia qualora il padrone dello stesso non sia in grado di badare neanche a se stesso?

Nuovi orizzonti di demansionamento sembrano prospettarsi per gli infermieri italiani. Speriamo che oltre a dover svolgere le mansioni di innumerevoli professionisti non presenti nelle strutture sanitarie, l’infermiere non sia costretto anche a svolgere la funzione di Dog Sitter, magari dopo aver terminato il prezioso giro letti.

Simone Gussoni

 

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