Home Regionali Lombardia Brescia, da padre francescano a oss: fra’ Giovanni Farimbella premiato per l’aiuto ai malati di Covid
LombardiaNT NewsO.S.S.Regionali

Brescia, da padre francescano a oss: fra’ Giovanni Farimbella premiato per l’aiuto ai malati di Covid

Condividi
Brescia, da padre francescano a oss: fra' Giovanni Farimbella premiato per l'aiuto ai malati di Covid
Condividi

Il frate è stato insignito del Grosso d’Oro per l’assistenza, spirituale e non solo, prestata durante la fase critica della pandemia agli Spedali Civili.

Un premio speciale a un frate francescano per i meriti durante il periodo del Covid, trascorso negli Spedali Civili di Brescia. Il riconoscimento del Grosso d’Oro è andato a fra’ Giovanni Farimbella “per il sostegno spirituale a personale e pazienti” nella fase più difficile della pandemia. Il padre francescano si è trasformato in operatore socio-sanitario, senza dismettere, naturalmente, le vesti di cappellano dell’ospedale e distinguendosi proprio per le grandi doti di umanità e per aver supportato spiritualmente medici, infermieri e sanitari che lavoravano in condizioni estreme.

“Quando è iniziato il periodo più brutto del Covid anche l’obitorio ha cambiato fisionomia», racconta a Fratiminori.it -. Il personale era tutto cambiato, veniva trasferito lì da altri servizi. Un giorno due delle operatrici si sono messe a piangere: erano ferite emotivamente da ciò che stavano vivendo. Ho pensato: ‘Fossi almeno un operatore socio-sanitario, verrei qui ad aiutarvi’. Così ho chiesto il permesso al primario, che me l’ha accordato. Sentivo che c’era uno stato di bisogno e desideravo di essere al fianco del personale per condividere la strada che stava percorrendo”.

Prosegue fra’ Giovanni: “Al mattino i reparti erano quasi interdetti all’accesso, per ovvie ragioni. Andavo all’obitorio con le necessarie misure di tutela e facevo il lavoro di tutti gli altri: prima di tutto ascoltavo gli operatori, chiedevo come stavano, e poi andavo con loro nei reparti a prendere i pazienti deceduti”.

E non finiva qui. Nel pomeriggio si recava nel Triage, le famose “tende” per contenere il contagio. “Un giorno – racconta – mi ha chiamato una signora anziana, chiedendomi se potevo andare a confessare suo marito, che aveva più di 80 anni. Sono andato, vestito con la tuta bianca, e ho subito incontrato del personale splendido, che mi ha creato uno spazio dove poter confessare con una certa riservatezza. Da allora ho cominciato ad andarci tutti i pomeriggi. Andavo a trovare i pazienti, incontravo i famigliari quando era possibile e potevano essere presenti, per volere bene a loro enanche a quella parte di pazienti non coinvolta nel Covid, che ha pagato un prezzo molto alto per le restrizioni”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Fratiminori.it

Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes.NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Indagine Nursing Up: "Il 60% degli infermieri lascerebbe il lavoro"
NT News

Aumenti da oltre 7.000 euro per ministri e sottosegretari: e gli stipendi di infermieri, oss e operatori sanitari?

Mentre l’Italia affronta una crisi economica che colpisce duramente milioni di cittadini,...

Campania, via libera al concorso unico regionale per l'assunzione di oss: bloccati gli altri bandi
ConcorsiLavoroNT News

Concorso oss in Campania, 1.274 posti disponibili: al via le domande

È ufficiale: il tanto atteso Concorso Unico Regionale per Operatori Socio Sanitari...

Nursing Up, Nursind e Opi Grosseto: "Quando comincia a scorrere la graduatoria per l'assunzione di nuovi infermieri?"
InfermieriNT NewsPolitica & Sindacato

Specializzazioni sanitarie: arrivano le borse di studio, ma gli infermieri restano esclusi

Una recente proposta di emendamento alla Legge di Bilancio, firmata dall’onorevole Marta...