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Barletta, paziente oncologico respinto dall’ospedale perché non vaccinato contro il Covid: Asl BT annuncia indagine interna

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Barletta, “All’Oncologia medica del Dimiccoli siamo garanti del patrimonio venoso della persona” 1
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L’episodio, risalente al 18 gennaio, è stato denunciato dalla moglie del 63enne (“Non possiamo vaccinarci a causa delle nostre patologie”), al quale sarebbe stato negato anche il tampone. Ora l’Azienda sanitaria vuole vederci chiaro. E il deputato Marcello Gemmato, segretario della Commissione Sanità, parla di “follie della burocrazia”.

Lo scorso 18 gennaio un 63enne avrebbe dovuto sottoporsi alla prima visita oncologica dopo un intervento per un carcinoma, ma secondo quanto riferisce sua moglie gli è stato impedito di entrare all’ospedale Dimiccoli di Barletta perché non vaccinato contro il coronavirus. Inoltre, aggiunge la donna (anche lei non vaccinata), quando ha chiesto di essere sottoposto a tampone gli è stato risposto di andare a farlo in farmacia.

In Puglia, secondo la circolare regionale 131 del 6 gennaio 2022, per sottoporsi a esami e visite non urgenti in ospedali e strutture sanitarie, il paziente e l’eventuale accompagnatore devono essere in possesso del super Green Pass o, in alternativa, devono aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti. Ma i coniugi, ha spiegato ancora la donna, che sarebbe pure in possesso di un certificato di esenzione, non si sono vaccinati a causa delle patologie di cui soffrono: “Non siamo no vax. Se potessimo, ci vaccineremmo. I nostri figli sono vaccinati, con tutte e tre le dosi, e mia madre di 90 anni è vaccinata. Semplicemente non possiamo vaccinarci per le nostre patologie. Ci siamo sentiti discriminati e anche umiliati, e quel che è peggio è che mio marito sta ritardando le cure a cui dovrà sottoporsi”.

Non si è fatto attendere il commento della Asl BT, espresso attraverso una nota a firma del commissario straordinario Alessandro Delle Donne: “La notizia del mancato accesso di un paziente nel presidio ospedaliero di Barletta non ci consente di conoscere il dettaglio di quanto accaduto. Nomineremo immediatamente una commissione interna per capire cosa sia successo, perché è apparentemente contrario rispetto a quanto disposto sia a livello regionale che aziendale”.

Prosegue Delle Donne: “Le disposizioni sono chiare a tutti, e anche da tempo. Abbiamo garantito da sempre, e a tutti, l’accesso alle cure. Anche a chi, per ragioni diverse, non ha potuto ottenere il Green Pass. Quando accade che i pazienti non siano in possesso di Green Pass procediamo con il tampone internamente. Questo per assicurare la massima sicurezza a pazienti e operatori. E questo è accaduto più volte, anche per pazienti afferenti all’Unità operativa di Oncologia. In questo caso stiamo cercando di capire quanto accaduto, perché è davvero lontano dalla prassi. L’attenzione dell’Unità operativa di Oncologia è massima, e lo è stata anche nei periodi di più elevata difficoltà operativa. L’attività non si è mai fermata”.

Sulla vicenda è intervenuto inoltre il deputato Marcello Gemmato (FdI), segretario della Commissione Sanità: “Quanto accaduto a Barletta, dove a un 63enne malato di cancro è stato impedito di entrare in ospedale per la prima visita oncologica perché non vaccinato, mi lascia senza parole. Non è il primo caso: ogni giorno registro episodi simili, e ho anche annunciato una mia interrogazione parlamentare”.

E ancora: “Tra le tante follie della burocrazia sanitaria messa in piedi dal Governo Draghi-Speranza c’è quella che tocca i cittadini ai quali è stato rilasciato un certificato di esenzione da vaccino. Da ben sei mesi si è in attesa del Dpcm per rilasciare in formato digitale queste esenzioni attraverso il QR Code, annunciato mesi fa, ma mai generato. Questo significa che le persone esentate dal vaccino devono ogni volta mostrare a chi controlla il Green Pass l’esenzione cartacea e spiegare le proprie ragioni, costringendo a discussioni infinite e alla discrezionalità più assoluta nelle decisioni, visto che chi è addetto al controllo del Green Pass non ha nessuno strumento per verificare digitalmente la veridicità o meno del certificato cartaceo”.

Conclude Gemmato: “Il Dpcm non viene adottato e il ministero della Salute continua a rinnovare di mese in mese il formato cartaceo, non risolvendo il problema e lasciando tanti italiani nell’incertezza. FdI presenterà un’interrogazione parlamentare e chiede al Governo di risolvere immediatamente questo problema. I cittadini meritano rispetto, ancor più trattandosi di soggetti fragili, che dovrebbero essere i principali soggetti da tutelare”.

Redazione Nurse Times

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