La clamorosa notizia, ripresa da tutti i media di settore, riguardante l’agorà spontaneo animato in ogni dove, per la “provocazione” emersa a Bologna durante i lavori della “X Conferenza sulle politiche della professione” organizzato dalla FNOPI e riguardante la possibilità di modificare l’attuale ordinamento per conferire alla Dirigenza Medica la possibilità di assumere la funzione propria del Dirigente Infermieristico, a Bari presso l’A.O.U. Policlinico tanto è una “triste” realtà
L’attuale Commissario Straordinario della A.O.U. Policlinico di Bari, Giancarlo Ruscitti, così come al suo predecessore, Vitangelo Dattoli, immuni da censure o contestazioni, hanno evidenziato il proprio disinteresse al rispetto della legge nazionale (anno 2000) e regionale (anno 2006) istitutiva della Dirigenza Infermieristica.
Entrambi, si sono superati nell’assumere (non assumere) comportamenti/provvedimenti che denotano “strafottenza” e superficialità nei riguardi della classe infermieristica e della sua dirigenza.
Vitangelo Dattoli, ha lungamente schiaffeggiato la classe infermieristica del Policlinico di Bari ponendo sul piedistallo delle attività di pertinenza del Servizio delle professioni sanitarie un “Direttore Infermieristico” medico; affiancato da una pletora di infermieri cui ha assegnato, a quanto pare, il distintivo di “servizio infermieristico” figurativo.
Dattoli, si è poi superato nelle azioni di “disprezzo” della professione infermieristica e dei legislatori delle Regione Puglia e del suo Presidente/assessore Emiliano impegnato formalmente da una mozione del Consiglio Regionale del 2017 a dotare tutte le Aziende sanitarie pugliesi del servizio, esperendo il tentativo, poi fallito, di azzerare i posti in dotazione organica (VEDI).
Giancarlo Ruscitti, nel rapporto con la professione infermieristica e della sua dirigenza nel Policlinico di Bari, dalla data di suo insediamento nella qualità di Commissario ad oggi, si è superato.
La sua coerenza e la sua determinazione per l’attivazione del Servizio delle Professioni Infermieristiche attraverso il reclutamento di Dirigenti Infermieri promosso e sostenuto dal suo stesso ufficio al Dipartimento Salute con nota del 15 gennaio 2016 e con nota dell’11/10/2017 nella sua qualità di Commissario del Policlinico con cui chiedeva alla ASL di Taranto l’autorizzazione all’uso della graduatoria in corso di validità per i posti di Dirigente Infermieristico per poi evitare di darvi corso.
Anche Ruscitti, si avvita su se stesso e non solo non da corso all’assunzione di Dirigenti Infermieri da graduatorie valide come indicato dai suoi uffici regionali, a addirittura mette in ridicolo se stesso con la designazione a presidente della commissione per OSS lo stesso Medico oggi Dirigente Infermieristico (VEDI).
Va ricordato che la figura del Dirigente Infermieristico è istituita nel 2000 con l’avvio della Laurea specialistica e di dirigenza, la Legge 251 (VEDI).
In Puglia con la legge regionale 26/2006 (VEDI art. 34).
A tali figure sono attribuite la responsabilità e la gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni; nonché la revisione dell’organizzazione del lavoro incentivando modelli di assistenza personalizzata.
Il professionista dirigente, stante la lettura della Legge n. 43 del 2006 (art. 6) è un professionista in possesso della laurea specialistica/magistrale di cui al D.M. 2 aprile 2001 contribuisce alla definizione della “mission”, dell’azienda attraverso il razionale uso delle risorse umane e materiali disponibili.
Fa in modo che sia erogata un’assistenza efficace, efficiente, di qualità; contribuisce alla formazione continua e all’aggiornamento del personale professionista e di supporto.
In particolare all’art. 1 della legge n. 251/2000
(Professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica)
- Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza.
Viene maggiormente definita l’autonomia della professione sanitaria infermieristica, che nelle sue specifiche attività di prevenzione, cura e salvaguardia della salute esplica le proprie funzioni così come specificate dalle normative il profilo professionale 739/94 e il codice deontologico 2009. Sollecitando infine il rinnovo metodologico assistenziale di pianificazione per obiettivi, il processo di Nursing.
2.[…]: a) l’attribuzione in tutte le aziende sanitarie della diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni; Infermiere Dirigente: viene attribuita la direzione delle attività infermieristiche alle specifiche dirigenze infermieristiche sancendo quindi l’autonomia anche di autogestione all’interno degli ambienti operativi.
Al Policlinico di Bari, unica azienda sanitaria Pugliese a non aver istituito il servizio delle professioni sanitarie in ossequio a specifica legge nazionale e regionale, è un Medico a svolgere il ruolo di “Dirigente Infermiere”.
Egli (Re nudo nelle competenze previste dal ruolo) si “diverte!?” a definire l’organico delle singole U.O. nell’assegnazione del personale, alla concessione o meno delle autorizzazioni al part-time, al comando, al trasferimento (argomento che tratteremo in seguito per le vergognose e assurde procedure adottate); alle concessioni di esoneri di turno, alla definizione delle competenze per le funzioni di coordinamento (argomento che tratteremo in seguito nello specifico).
Al Medico “Infermiere” la nostra solidarietà per l’evidente imbarazzo che gli procura l’attribuzione delle funzioni proprie della Dirigenza Infermieristica.
A questo punto ci chiediamo: A chi giova tutto questo? Quali sono gli interessi che si vuole tutelare?
Che Tristezza!!
(continua…)
Randolfi Massimo
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