L’Azienda ospedaliera rispolvera il provvedimento bloccato per un cavillo burocratico a gennaio. Per i sindacati non basta: “Solo un palliativo”.
Troppo lavoro e poco personale. Pronto soccorso sempre più affollato e operatori sempre più stressati. Allora, in attesa dei nuovi innesti che grazie allo sblocco del turnover dovrebbero cominciare ad arrivare il mese prossimo, l’Azienda ospedaliera “Moscati” di Avellino rispolvera un provvedimento che a gennaio non era entrato in vigore a causa di un cavillo burocratico e aumenta lo stipendio agli infermieri e agli operatori sociosanitari.
Immediatamente esecutivo, l’atto è stato sottoscritto dal direttore generale uscente Angelo Percopo. Da questo mese e fino a settembre i paramedici del reparto diretto da Antonino Maffei troveranno in busta paga dai 400 ai 500 euro lordi in più, in base all’accordo che prevede una maggiorazione di 20 euro per gli infermieri e di 15 euro per gli oss, per ciascun turno di sei ore (quelli diurni). L’indennità aggiuntiva (finanziata con 30mila euro direttamente dall’Azienda) è riconosciuta, come si legge nella delibera, “in considerazione dell’impegno svolto per assicurare ogni giorno attività professionali che richiedono un’elevata responsabilità e competenza e che sono integrative a quelle assistenziali di gestione dei pazienti in emergenza-urgenza”.
Tra le motivazioni che hanno spinto la dirigenza all’aumento trimestrale dello stipendio c’è il cronico sovraffollamento del Pronto soccorso, da cui deriva “un incremento del carico di lavoro degli operatori sanitari che si trovano a operare in una situazione di costante e rilevante pressione ambientale”, ma che, “pur in presenza di una rilevante carenza di unità in servizio (servirebbero almeno una decina di altri infermieri, ndr), garantiscono tutte le attività”.
Critici i segretari generali di Fp Cgil Avellino (Licia Morsa), Cisl Fp Irpinia-Sannio (Antonio Santacroce) e Uil Fpl Avellino-Benevento (Gaetano Venezia), che definiscono «un palliativo» il provvedimento, sottolineano che «non è in questo modo che risolvono gli atavici problemi del Pronto soccorso», e chiedono un confronto con il nuovo direttore generale Renato Pizzuti (che dovrebbe insediarsi in giornata). «II denaro – sostiene Antonio Santacroce – non cancella in un solo colpo le ataviche criticità di un reparto sempre più oberato a causa della carenza di organico. Quindi è un errore perseguire la strada del pagare per risolvere. Una strada, tra l’altro, mortificante per gli operatori e pericolosa per gli utenti».
Anche perché, a soffrire, non è solo il Pronto soccorso: «Da tempo denunciamo condizioni di lavoro al limite della sostenibilità in tanti altri reparti». Prosegue il segretario Cisl Fp: «Non possiamo più attendere e avvieremo sin da subito un confronto serrato in merito con il nuovo direttore generale, Renato Pizzuti, per definire percorsi di stabilizzazione di tutti quei lavoratori che da molti anni con la loro presenza hanno garantito e garantiscono il mantenimento dei servizi. È questa l’unica e sola soluzione per risolvere colmare le lacune».
Quella intrapresa, informa Licia Morsa, «è un’iniziativa unilaterale, che dunque non ci ha coinvolti». La segretaria di Fp Cgil aggiunge: «Incentivare il personale dell’Emergenza, che ogni giorno è soggetto a rischi derivanti dal loro lavoro, con un progetto remunerato con fondi aziendali, va bene, ma ovviamente non possiamo credere che il solo riconoscimento economico possa garantire serenità. I lavoratori meritano ulteriori garanzie sotto il profilo della sicurezza e della salubrità. C’è bisogno di un piano si assunzioni tale da colmare le grosse carenze di personale per ogni profilo professionale». A questo proposito «chiederemo, a seguito di un attento studio sulle criticità, di intervenire in ogni area che ne ha necessità, in maniera tale da non creare disparità tra il personale e, inoltre, da sviluppare una rete territoriale capace di dare risposte adeguate ai cittadini, favorendo il decongestionamento dell’ospedale».
Posizione ribadita da Gaetano Venezia: «Il progetto è senz’altro un aiuto per il delicato momento che si sta vivendo, ma è soltanto un palliativo, in quanto non risolve il problema». Occorre, invece, «procedere alla copertura dei posti necessari sia per la dirigenza medica che per quella infermieristica per far funzionare la struttura». Infine il segretario di Uil Fpl sottolinea: «Destano anche preoccupazione gli episodi di aggressione subiti dal personale. A loro va la nostra piena solidarietà. Chiederemo quanto prima al prefetto di Avellino, Maria Tirone, l’istituzione di una postazione fissa delle forze dell’ordine in Pronto soccorso e, nelle more, quantomeno un controllo continuo che vada a supportare l’azione delle guardie giurate attualmente in servizio».
Redazione Nurse Times
Fonte: Il Mattino
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