Home Regionali Campania Avellino, infermieri e oss riceveranno un’indennità aggiuntiva “di disagio”
CampaniaNT NewsRegionali

Avellino, infermieri e oss riceveranno un’indennità aggiuntiva “di disagio”

Condividi
Avellino, infermieri e oss riceveranno un’indennità aggiuntiva “di disagio”
Condividi

Incentivo “antistress” per i sanitari in servizio al pronto soccorso dell’ospedale “Moscati”: 15 euro in più per il turno di giorno e 30 per quello notturno fino al 31 marzo. Con possibilità di proroga.

Non trova soluzione lo stato di crisi del pronto soccorso di Avellino, con la struttura che continua a essere congestionata dall’impressionante afflusso di utenza proveniente non solo dalla città e dalla provincia, ma anche dall’hinterland del Napoletano. In attesa dei nuovi innesti di personale (che dovrebbero essere imminenti), Angelo Percopo, direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Moscati”, ci mette una pezza e tenta di alleviare lo stress quotidiano a cui sono sottoposti infermieri e operatori sociosanitari, riconoscendo loro un’indennità aggiuntiva (definita “di disagio”) fino al 31 marzo. Parliamo di 15 euro in più al termine di uno dei due turni di giorno e 30 euro di maggiorazione per quello notturno.

Un palliativo, certamente. Ma comunque un incentivo per i dipendenti costretti a lavorare in trincea giorno e notte per far fronte ad ataviche difficoltà, generate anche dal sottodimensionamento dell’organico. Al pronto soccorso, diretto da Antonino Maffei, sono infatti in servizio 14 medici (ai quali si aggiungono i 6 della Medicina d’urgenza), 26 infermieri e 12 oss, mentre secondo il Piano di fabbisogno del personale 2018-2020 (recentemente approvato e ora in attesa del placet definitivo della Regione) servirebbero almeno altri 4 camici bianchi e 6 paramedici.

Oltre all’incentivo e senza attendere il via libera al Piano, che prevede complessivamente 162 nuove assunzioni, una boccata di ossigeno dovrebbe giungere a stretto giro con l’inserimento in pronto soccorso di diversi infermieri con contratti a tempo indeterminato. «Non usciremo certo dall’emergenza – sostiene Percopo – ma saremo in grado di gestirla meglio. Dopotutto, il pronto soccorso è un luogo dove l’emergenza è una costante, in quanto deputato a dare risposte a bisogni urgenti. E il nostro obiettivo è proprio quello di riuscire a dare una risposta a quei bisogni urgenti, sempre e in qualsiasi situazione».

Tornando al deliberato sottoscritto l’altro giorno su richiesta del responsabile del Controllo di gestione, Renato Mainolfi, lo stesso direttore generale ribadisce «le difficoltà operative e le condizioni di disagio nelle quali svolgono la propria attività gli infermieri e gli operatori socio sanitari assegnati al pronto soccorso, a motivo sia della carenza di personale che della particolare pressione ambientale derivante dallo svolgimento di mansioni in un ambito operativo di particolare e costante emergenza».

Circostanze che hanno indotto Percopo ad accogliere le istanze giunte «da più parti» (dai sindacati di categoria in primis), con le quali «si è rappresentata la necessità di prevedere un’indennità aggiuntiva come riconoscimento dei carichi di lavoro stressanti, ulteriormente aggravati nel periodo invernale, quando si riscontra un rilevante numero di richieste assistenziali per problematiche influenzali». Quindi, «il riconoscimento di un’indennità aggiuntiva di disagio» per il periodo da gennaio a marzo, che potrebbe «anche essere prorogata».

Insomma, un tentativo di placare gli animi dopo le proteste del Coordinamento di azione sindacale dei medici dirigenti (Coas), che in una nota ha paragonato il pronto soccorso a un “campo di battaglia”, e del sindacato Nursind, che per bocca del segretario provinciale Romina Iannuzzi aveva ha affermato: «Ormai si lavora in condizioni drammatiche».

In concomitanza con tali rimostranze, va segnalato l’avvio di un intervento di manutenzione straordinaria alla pavimentazione interna dei locali di prima assistenza, che dal 9 gennaio, per quasi una settimana, ha reso ancor più complicato sia lo svolgimento delle mansioni sia la permanenza dei degenti in osservazione. Per iniziare a scorgere il sereno dopo la tempesta, si attendono buone nuove dalla Regione, che con il nulla osta al Piano di fabbisogno assicurerà lo sblocco del turnover, concedendo piena autonomia al “Moscati”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Mattino

 

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
AbruzzoEmilia RomagnaNT NewsRegionaliVeneto

Trapianto “samaritano” di rene riuscito tra Padova, Bologna e L’Aquila

Il governatore veneto Zaia: “Segnale forte di una sanità efficiente e ben...

Sla, trattamento con metilcobalamina rallenta progressione della malattia in alcuni pazienti
CittadinoEducazione SanitariaNT News

Sla, individuato nuovo biomarcatore: è una proteina che riduce l’appetito

La sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è una malattia multifattoriale caratterizzata dalla degenerazione progressiva dei...

CampaniaNT NewsRegionali

Salerno, nuovo scandalo in Rsa: dopo i maltrattatamenti, ecco il raggiro per depredare un’anziana

I carabinieri del Nas, su disposizione del gip del Tribunale ordinario di...

NT NewsRegionaliVeneto

Treviso, uomo tornato dal Congo muore per sospetta febbre emorragica. Il virus misterioso potrebbe essere una forma grave di malaria

Andrea Poloni (foto), 55enne di Trevignano (Treviso) recentemente rientrato da un viaggio in Congo,...