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Autismo: in Puglia si parte dalla raccolta dati

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Approvata risoluzione M5S  sui disturbi dello spettro autistico
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Autismo

Fare una raccolta dati sui pazienti affetti da disturbo dello spettro autistico in Puglia.

Sarà questo il primo passo che il presidente della Regione, Michele Emiliano, farà nelle prossime settimane, incontrandosi con i direttori delle Asl, per far partire poi una programmazione su quelle che dovranno essere le risposte socio – sanitarie alle famiglie di pazienti autistici, in particolare dei bambini.

Successivamente, il tavolo tecnico regionale dell’autismo, dovrà stabilire dei criteri, per individuare i beneficiari dei contributi economici, che la Regione assegnerà per rimborsare i trattamenti terapeutici. Quello che si vuole evitare, è di assegnare risorse dove non servono, a coloro che impropriamente usufruiscono dei servizi.

Emiliano vuole fare ordine e chiarezza, anche su chi dovrà fornire le terapie e i vari tipi di riabilitazione socio – sanitaria da erogare. Dunque il prossimo passo, sarà quello di individuare i criteri per selezionare i centri privati che la Regione riconoscerà come idonei a fornire quei servizi che il sistema sanitario pubblico oggi, non é in grado di poter dare.

Attualmente infatti, le aziende sanitarie per mancanza di personale e di competenze professionali, non ha professionisti sufficienti a far fronte a quello che è un disturbo sempre più in espansione come l’autismo. Questo è quanto emerso dal tavolo tecnico svoltosi a Bari, alla presenza del governatore, che ha voluto ascoltare i rappresentanti di associazioni dei genitori dei ragazzi autistici, ma ha voluto sentire anche i medici specialisti di ogni singola azienda sanitaria.

Quello che è venuto fuori, da quanto si evince dall’articolo pubblicato su SanitàSalento, è che la Puglia è rimasta alle linee guida stilate nel 2013, che danno un indirizzo generale di quanto occorre ancora fare sull’autismo, sin’ora però si è lavorato in emergenza, in ogni Asl in modo differente, ognuna come poteva con le risorse disponibili, offrendo alla resa dei conti, poche risposte sul territorio.

Ciò ha alimentato invece un mercato sul privato, che si è autogestito, senza mai un controllo da parte della regione o della singola Asl di appartenenza, visto che il sistema sanitario pubblico, comunque rimborsa i servizi offerti dai privati, ma senza fare mai un controllo della qualità del centro accreditato.

Su questo Emiliano si è impegnato in prima persona, dando mandato agli uffici regionali competenti, di attivare le procedure per compiere i primi passi necessari, per stilare poi un modello organizzativo più omogeneo sul territorio, partendo prima dalla raccolta dati, che manca completamente in Puglia.

Ciò che andrebbe fatto, invece, è potenziare il servizio pubblico, assumendo e formando neuropsichiatri e non solo, da impiegare negli ambulatori del territorio, dove dovrebbe recarsi la maggior parte dell’utenza per i trattamenti terapeutici, che non possono limitarsi a poche ore di logopedia o psicomotricità, ma dovrebbero allargarsi, stando a quanto detto dagli specialisti, a una serie di interventi su più fronti, abbracciando tutta la sfera cognitiva e comportamentale del ragazzo autistico, senza dimenticare l’interazione tra medici e docenti di scuola e genitori, con una terapia che coinvolga tutte le persone principali, che ruotano attorno al paziente.

Scupola Giovanni Maria

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