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Austria, pugno duro contro i no vax: multe salatissime in vista

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Austria, pugno duro contro i no vax: multe salatissime in vista
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Oltre all’obbligo vaccinale, che scatterà il 1° febbraio, il governo di Vienna intende introdurre sanzioni pecuniarie che vanno da 3.600 a 7.200 euro. Anche Germania e Grecia valutano misure contro i non vaccinati.

In Austria, a partire dal 1° febbraio, scatterà l’obbligo vaccinale e i no vax irremovibili rischiaranno una multa da 3.600 euro, che potrebbe addirittura essere raddoppiata in caso di recidività. Lo prevede una bozza del disegno di legge che il Governo sta esaminando in queste ore. Secondo il ministro alla Salute, Wolfgang Mueckstein, si tratta di una misura “senza alternative”, considerato il basso tasso di vaccinati contro il coronavirus (circa il 70%). L’obbligo dovrebbe escludere i bambini delle elementari. La ministra per gli affari Ue, Karolina Edstadler, ha comunque precisato che l’ammontare della multa non è stato ancora fissato.

Anche la Germania valuta la possibilità di adottare il pugno duro contro in non vaccinati. “E’ chiaro ciò che deve succedere: i contatti devono essere ridotti e la regola del 2G deve essere applicata a livello federale in modo vincolante per tutti i luoghi della vita pubblica”, ha affermato il futuro ministro dell’Economia, Robert Habeck, evidenziando la necessità di “un lockdown per i non vaccinati” e aggiungendo che, alla luce dell’attuale situazione pandemica, “la Bundesliga (prima divisione del campionato di calcio tedesco, ndr) non deve giocare con gli stadi pieni”

E mentre la Grecia prevede di infliggere una multa mensile di 100 euro agli over 60 che rifiuteranno l’immunizzazione entro il 16 gennaio (sanzione addebitata automaticamente dall’Autorità indipendente per le Entrate pubbliche), in Francia le autorità sanitarie hanno raccomandato la vaccinazione per i bambini a rischio della fascia 5-11 anni. Nello specifico, l’Alta Autorità francese per la Salute (Has) raccomanda la vaccinazione per i bimbi di questa fascia d’età vulnerabili o che vivono in contatto con persone immunodepresse o vulnerabili non protette dal vacino.

Redazione Nurse Times

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