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Arriva l’infermiere specialista: passo in avanti o “un contentino”?

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Al Tavolo di contrattazione arriva l’infermiere specialista e l’infermiere esperto.

Arriva il nuovo contratto per gli infermieri, che prevede il riconoscimento del professionista “specialista”, ovvero l’infermiere in possesso di una laurea e con un master di primo livello nelle professioni sanitarie.

Nel nuovo contratto sarà previsto anche il riconoscimento dell’infermiere esperto, ovvero colui che ha acquisito competenze avanzate grazie ai percorsi formativi complementari regionali e attività professionali.

Esultano i sindacati, esulta la FNC Ipasvi, esultiamo anche tutti noi.

La stessa Presidente Mangiacavalli commenta: “Le Regioni e il ministero della Salute hanno mantenuto la promessa e la coerenza. La promessa era di dare un nuovo impulso alla valorizzazione delle professioni sanitarie seguendo le linee indicate, come anche lo stesso atto di indirizzo ricorda nelle sue premesse, nel Patto per la salute e nel recepimento di tutte le ultime direttive europee in materia.”

Ma dopo una breve riflessione la domanda che mi sono fatto è:

Questo rappresenta veramente un passo in avanti o è solo un contentino data alla nostra categoria?”

Perché penso questo? Semplicemente il mio pensiero è dato dal fatto che non si doveva aspettare questo per far riconoscere la figura del professionista esperto e specialista. Infatti la legge 43 del 2006, art 6 definisce i seguenti ruoli:

  1. Professionista colui in possesso del diploma professionisti in possesso del diploma di laurea o del titolo universitario conseguito anteriormente all’attivazione dei corsi di laurea o di diploma ad esso equipollente ai sensi dell’articolo 4 della legge 26 febbraio 1999, n. 42;
  2. Professionisti coordinatori in possesso del master di primo livello in management o per le funzioni di coordinamento rilasciato dall’università ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, e dell’articolo 3, comma 9, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270;
  3. Professionisti specialisti in possesso del master di primo livello per le funzioni specialistiche rilasciato dall’università ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del regolamento di cui al decreto del

Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, e dell’articolo 3, comma 9, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270;

  1. Professionisti dirigenti in possesso della laurea specialistica di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 2 aprile 2001, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 5 giugno 2001, e che abbiano esercitato l’attività professionale con rapporto di lavoro dipendente per almeno cinque anni, oppure ai quali siano stati conferiti incarichi dirigenziali ai sensi dell’articolo 7 della legge 10 agosto 2000, n. 251, e successive modificazioni.

Quindi dove sta la novità? Serviva necessariamente questo intervento per far riconoscere e rispettare un riferimento legislativo del 2006?

Perché penso che sia un contentino data alla nostra categoria?

Semplicemente perché questa novità riguarda solamente infermieri con laurea triennale ed un master di 1 livello, un’affaire per le università. La domanda sorge spontanea?

E tutti quei colleghi infermieri che hanno conseguito la Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed Ostetriche? Possibile che per loro non ci sia nessun riconoscimento? Paradossalmente in reparto verrà dato una remunerazione maggiore a coloro in possesso di un master ma non della laurea magistrale.

Qualcuno dirà: “per coloro che hanno laurea magistrale c’è la dirigenza”.

Si, ma veramente pensiamo che tutti quelli che hanno laurea magistrale saranno ricollocati come dirigenti?

Perché ad oggi, chissà perchè, sono sempre gli stessi dirigenti che vincono i concorsi o passano le prove successive in un concorso, sono sempre gli stessi dirigenti che da anni sono là con il loro incarico, a vita, senza tener conto dei risultati raggiunti (quanto previsto per la dirigenza).

Per non parlare degli infermieri ricercatori.

E per loro? Sarà finalmente riconosciuto il titolo? Eh si, perché sapete l’infermiere non si limita solamente in attività assistenziali, ma essendo una professione intellettuale, ottiene anche dottorati di ricerca e fa pubblicazioni.

E a loro quando il giusto riconoscimento? Bisognerà aspettare altri 10 anni per far riconoscere qualcosa che già da tempo dovrebbe essere riconosciuto, ed è per questo che dico che ho l’apparenza che sia stato dato solo un contentino per placare, per ora, gli animi dei tanti professionisti che da tempo chiedono maggiore considerazione.

A cura di

Gianluca Pucciarelli

Bibliografia

IPASVI. L’infermiere specialista arriva con il nuovo contratto: ecco l’atto di indirizzo. Avaible su www.ipasvi.it

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