Dal 17 febbraio al 31 dicembre 2017, NurseTimes e Assocare presentano la mostra fotografica dell’infermiere poliedrico Emanuele Marchione.
Si tratta di 38 ritratti che propongono diversi Punti di VI(S)TA della professione infermieristica, attraverso gli sguardi dei pazienti e l’occhio attento dei professionisti della salute.
Per l’occasione abbiamo intervistato l’autore di questa mostra fotografica online, provando a capire le sue emozioni e quelle dei pazienti osservate tramite delle immagini.
Spaccati di vita che si intersecano con l’attività quotidiana degli infermieri italiani, una dimensione unica che unisce chi assiste a chi è assistito, in un connubio di volti ed esistenze che sanno di umano realmente vissuto.
“Quando le ho scattate durante la mia attività lavorativa, non pensavo che potessero essere esposte al grande pubblico del web – spiega Emanuele Marchione – poi mi sono invece reso conto che piacciono e, soprattutto, che trasmettono emozioni. Solo chi soffre e chi assiste può capire. L’intento di questa mostra è però un altro: far conoscere la professione infermieristica reale e diretta, fatta di silenzi, di sguardi, di atti d’amore, di continuo donarsi.”
Per l’autore, i pazienti sono figure anonime: molte sono passate da tempo a miglior vita, ma così tornano a rivivere, a sperare nell’umana considerazione. Negli ospedali non esiste la morte, non esiste la sofferenza, non è possibile guarire. Ma siamo sicuri?
Attraverso le foto realizzate ha voluto mettere alla luce il lavoro degli infermieri con dei professionisti della salute senza nome, che tutti i giorni si dedicano a chi soffre; essi offrono sé stessi e le proprie conoscenze scientifiche senza chiedere tornaconti economici e personali, stando al fianco di chi non ha più armi per difendersi o se le ha non sa come utilizzarle.
Per chi volesse essere coinvolto attraverso le immagini consiglio di visualizzare la mostra online “PUNTI DI VI(S)TA” di Emanuele Marchione sulla nostra pagina Facebook e guardare ogni scatto con la dovuta attenzione, per capire effettivamente la reale emotività che può trasmettere. Buona visione!
Savino Petruzzelli
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