Una recente sentenza del Consiglio di Stato condanna la confusione di ruoli e ribadisce che al personale medico compete la gestione del percorso terapeutico e clinico del paziente. Il commento del presidente della Federazione nazionale e di Omceo Bari.
“Nessuno deve mettere in dubbio l’autonomia delle singole professioni, legata alle competenze possedute, ma queste ultime vanno sempre e comunque assicurate nel rispetto reciproco, in piena sinergia e mai nella logica sostitutiva. Non consentiremo più a nessuno di dividere e strumentalizzare medici e infermieri, che da sempre lavorano insieme e sui quali la pandemia ha semplicemente acceso i riflettori. Medici e infermieri si pongono, insieme, quali interlocutori privilegiati della politica, per garantire ai cittadini il diritto alla salute, attraverso tutte le competenze peculiari e sinergiche delle due professioni”. Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) e dell’Ordine dei medici di Bari, commenta così la recente sentenza del Consiglio di Stato (05205/2022 del 24 giugno 2022) sulle Unità di degenza infermieristica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.
La sentenza, respingendo il ricorso della Regione Umbria, ha ribadito ancora una volta la distinzione tra ruolo del medico e ruolo degli infermieri, condannando “la illogica e ingiustificata ‘confusione’ di ruoli” e definendo incontestabile che “al personale medico compete la gestione del percorso terapeutico e clinico del paziente, mentre alla struttura infermieristica spetta il compito di attuare il percorso propriamente assistenziale”. Inoltre, sempre secondo la sentenza, non è adeguata ai fini di una idonea assistenza “la presenza sussidiaria del medico di riferimento per le attività di competenza specifica e la possibilità, da parte del responsabile della posizione organizzativa, di contattare il medico di guardia della struttura inviante”.
Il pronunciamento ribadisce infine: “Tale modello non appare coerente con il quadro normativo di riferimento, preordinato alla tutela del diritto alla salute dell’individuo/paziente, che richiede l’intervento coordinato del medico e dell’infermiere. Il personale medico non può operare ‘a distanza’, in quanto altrimenti ciò dovrebbe determinare una traslazione delle responsabilità, non consentita dall’ordinamento. Non a caso il dato normativo attribuisce al medico la funzione di direzione e organizzazione della struttura […] al precipuo scopo di garantire l’appropriatezza degli interventi”.
“Medici e infermieri devono lavorare in stretta sinergia, evitando una competizione di cui sicuramente non abbiamo bisogno – conclude Anelli –. Le due professioni hanno profili e competenze diverse e sono quindi indispensabili per assicurare una idonea assistenza ai cittadini. Lo abbiamo ribadito nel corso del Comitato congiunto tra Federazione degli Ordini dei medici e Federazioni delle professioni infermieristiche, sottolineando il ruolo essenziale che le due professioni svolgono nell’assicurare la salute dei cittadini”.
Redazione Nurse Times
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