Il dottor Alessandro Pizzocaro, andrologo di Humanitas San Pio X, spiega che non esiste un corrispettivo maschile della menopausa.
Sarà capitato a tutti, almeno una volta, di sentire parlare di andropausa. Complice il fatto che le due parole si somigliano, si potrebbe pensare che l’andropausa sia una sorta di menopausa “al maschile” e starebbe a indicare il termine della funzione riproduttiva dell’uomo. Ma è davvero così?
Al dottor Alessandro Pizzocaro, andrologo di Humanitas San Pio X, il compito di sfatare questo mito. Anche se la menopausa segna il termine della funzione riproduttiva della donna, l’uomo potrebbe, a livello teorico, essere in grado di procreare e avere rapporti sessuali per tutta la vita, grazie all’ormone del testosterone, che contribuisce, tra le altre cose, a mantenere l’uomo in salute.
«L’andropausa – spiega Pizzocaro – non esiste, ma è vero che dopo i 40 anni i livelli di testosterone, ormone prodotto dai testicoli, iniziano a decrescere fisiologicamente del 2% all’anno, determinando cambiamenti nella vita dell’uomo, specie se i livelli sono particolarmente bassi a causa di alcune patologie croniche come diabete, sindrome metabolica, cardiopatie. Normali livelli di testosterone, infatti, permettono di mantenere non solo la funzione sessuale e l’erezione, ma sono anche indicatori di salute e benessere maschile in età avanzata».
Continua l’esperto: «Bassi livelli di testosterone si possono manifestare con aumento del peso corporeo fino all’obesità, con prevalenza di grasso addominale, riduzione della massa muscolare, stanchezza e depressione. Ma possono anche dar luogo a problemi nella vita sessuale, con sintomi quali disfunzione erettile e riduzione delle erezioni spontanee al mattino. Inoltre aumenta il rischio di patologie cardiovascolari e osteoporosi anche nell’uomo, sebbene quest’ultima sia una patologia che colpisce più la donna. Questo perché la trasformazione della vitamina D assunta con l’alimentazione necessaria a fissare il calcio nelle ossa e mantenerle sane e forti avviene nei testicoli, dove si produce anche il testosterone».
Per prevenire numerose patologie giocano un ruolo importante la visita andrologica e la valutazione dei livelli di testosterone. «Dai 40-50 anni l’esame del testosterone, effettuato da un normale prelievo di sangue venoso, è un importante indicatore del benessere e della salute maschile – conclude Pizzocaro –. In caso di bassi livelli, precoce diagnosi e terapia ormonale sostitutiva con testosterone diventano fondamentali per la prevenzione e cura delle patologie e disturbi correlati, oltre a recuperare massa muscolare e peso forma. A differenza di quanto alcuni credono, la terapia ormonale con testosterone è sicura ed efficace, e non aumenta il rischio di tumore della prostata, sebbene sia controindicato in chi ha già diagnosi di questo tumore».
Redazione Nurse Times
Fonte: Humanitas Salute
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