L’ha sviluppata un team di studiosi americani. In corso ulteriori studi, che dovrebbero portare ai test sugli esseri umani.
Una pillola contraccettiva da prendere solo una volta al mese è allo studio negli Usa. Un team guidato dal Brigham and Women’s Hospital e dal Mil di Boston sta infatti progettando il nuovo farmaco per migliorare l’aderenza alla terapia e ridurre il rischio di gravidanze indesiderate. Gli autori spiegano su Science Translational Medicine di averlo sperimentato per la prima volta con successo in modelli preclinici.
“Per molti, questo può essere difficile da credere, ma i nostri dati preclinici ci stanno incoraggiando lungo quella strada – ha assicurato Giovanni Traverso, gastroenterologo e ricercatore del Brigham and Women’s Hospital e del Mil, autore dello studio –. Abbiamo iniziato il nostro studio sul rilascio prolungato di farmaci lavorando con terapie per la malaria, la tubercolosi e l’Hiv, ma abbiamo anche riflettuto sul potenziale impatto che il rilascio prolungato di tarmaci potrebbe avere sulla pianificazione familiare. Volevamo aiutare le donne nel controllo della fertilità e siamo lieti di riferire i nostri progressi”.
Il team ha progettato un sistema di rilascio del farmaco composto da sei braccia, unite da un nucleo con rivestimento elastico. Le braccia sono state “caricate” con il farmaco contraccettivo orale levonorgestrel e ripiegale in una capsula che può essere ingerita. Una volta nello stomaco, le braccia si aprono, “agganciandosi” e aiutando così il dispositivo a rimanere nello stomaco, dove può rilasciare il farmaco lentamente nel corso tempo.
Il team ha testato il contraccettivo orale nel tempo su un modello animale (il maiale), misurando la presenza del farmaco nel flusso sanguigno di suini cui era stata somministrata la forma a rilascio prolungalo, e di altri che avevano assunto una compressa a rilascio immediato. Se nel secondo caso il dosaggio si è ridotto dopo sei ore, con il rilascio prolungato il team ha osservato concentrazioni del farmaco fino a 29 giorni. Sono attualmente in corso ulteriori studi per portare la pillola da prendere una volta al mese ai test sull’uomo, o meglio sulla donna. I prossimi passi includeranno le valutazioni di sicurezza, fanno sapere i ricercatori.
Redazione Nurse Times
Fonte: PharmaKronos
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