IL RACCONTO DI UN VIAGGIO. NOI, INFERMIERE “ON THE ROAD” A PITTSBURGH (PA, USA)
È da alcuni anni che i nostri viaggi scientifici all’estero sono animati dalla curiosità di confrontarsi con le diverse declinazioni dell’infermieristica, fatta di colleghi, pazienti, situazioni, tecnologia che si modificano nei diversi luoghi del pianeta
Allo scopo di confrontarci con “l’altra faccia dell’infermieristica”, quella nordamericana, abbiamo visitato i luoghi universitari della città di Pittsburgh (Pennsylvania), la University of Pittsburgh e l’ospedale UPCM Presbyterian.
Durante un colloquio con la Dott.ssa Elisabeth A. Schlenk, docente e ricercatrice, abbiamo approfondito i temi della presa in carico delle persone con patologie croniche, una vera emergenza sanitaria e finanziaria anche negli Stati Uniti e di valutare in termini di risultati, pubblicati, l’apporto delle competenze infermieristiche avanzate nel campo della prevenzione delle complicanze da malattie croniche, dell’aderenza terapeutica, dell’educazione al paziente a farsi carico della propria patologia, con utilizzo di metodologie di miglioramento continuo della qualità e di tecnologie a supporto dell’assistenza.
All’incontro è seguita la visita all’ospedale UPMC Presbyterian, guidate dalla collega Betsy George, infermiera PhD, che è advanced practioner nurse ed attualmente ricopre il ruolo di programmatic nurse specialist. In UPCM la trapiantologia è un fiore all’occhiello tra le specialità chirurgiche, con dati di sopravvivenza post intervento al top delle classifiche internazionali. UPMC è stato uno dei primi centri a utilizzare farmaci rivoluzionari contro il rigetto d’organo- così i riceventi di organi possono godere di una salute migliore con meno restrizioni. La figura del Transplant nurse coordinator: rappresenta il principale riferimento del paziente appena viene inserito nel programma operatorio, 24 ore su 24.
Il programma di addestramento al paziente e familiari inizia precocemente, appena concluso l’intervento; alla dimissione solitamente il rientro a casa, assistiti da equipe specializzate scelte dal paziente stesso in base anche al tipo di assicurazione sanitaria che ha sottoscritto.
Ai pazienti viene consegnato un manuale cartaceo “What to Expect: After Your Liver (or Kidney ro Pancreas) Transplant”, che accompagna l’addestramento del paziente e che lo stesso potrà consultare a casa.
Un altro tassello si è aggiunto alla “voglia di conoscere” come la nostra professione si declina nei diversi contesti; quello della Trapiantologia di Pittsburgh è un mondo affascinante dove gli infermieri, in collaborazione con la School of Nursing, hanno saputo costruire ruoli fondamentali, unici, non contendibili con altri professionisti.
Paola Gobbi
Daiana Campani
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