Quella che a molti avrebbe potuto sembrare una tragedia sfiorata si è invece trasformata in un’ennesima telefonata inutile alla centrale operativa che gestisce il soccorso sanitario territoriale barese.
A telefonare è stata la figlia di una donna di 90 anni, per un riferito stato di incoscienza.
“Mamma è semi-incosciente. Ha difficoltà a parlare e non riusciamo nemmeno a misurarle la pressione”, avrebbe riferito la donna a chi le ha risposto al telefono.
La Centrale operativa ha così immediatamente inviato in codice rosso un’ambulanza India (con infermiere a bordo) e l’automedica, considerata la gravità del quadro clinico riferito.
Presso l’abitazione della donna si sono così precipitate complessivamente 6 professionisti del soccorso, tra medici, infermieri, soccorritori e autisti, privando un’intera area geografica della copertura per le emergenze sanitarie.
Ma, non appena arrivati al letto del paziente che avrebbe dovuto essere in fin di vita, la situazione sarebbe apparsa subito molto diversa: la figlia della 90enne ha immediatamente raccomandato al team di soccorso di non fare troppo rumore, per non spaventare la madre, che si era da poco addormentata.
È l’una di notte: il medico e l’infermiere del 118 si avvicinano all’anziana, svegliamola e facendole qualche domanda. Dopo un check-up completo, comprensivo di elettrocardiogramma e monitoraggio dei parametri vitali, i sanitari sono stati cacciati a malo modo dall’anziana, scocciata per essere stata svegliata nel cuore della notte.
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