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Aghi non carotanti: sicuri per gli operatori ma pericolosi per i pazienti

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Aghi non carotanti: sicuri per gli operatori ma pericolosi per i pazienti
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Con l’avvento degli aghi dotati di dispositivo di sicurezza finalizzati alla prevenzione delle punture accidentali nelle sale operatorie, un nuovo potenziale problema è insorto.

Gli innovativi dispositivi garantirebbero maggiore sicurezza per gli operatori ma accentuerebbero il rischio di frammentazione (coring) o di distaccamento parziale di materiale proveniente dalla membrana perforabile, ogni qualvolta quest’ultima venga penetrata dall’ago.

I risultati della ricerca condotta dal prof. Tariq Wani del Department of Anesthesiology & Pain Medicine, Nationwide Children’s Hospital, Columbus, sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Journal of Clinical Anesthesia” nel 2014.

I frammenti sopracitati potrebbero ricadere all’interno della fiala venendo successivamente iniettati per via parenterale dopo essere stati aspirati insieme al farmaco diluito.

I ricercatori hanno equiparato l’ago di Blunt con aghi ipodermici tradizionali da 18 gauge.


Che cos’è l’Ago di Blunt

Si tratta di un ago a punta di matita non tagliente e non carotante con foro laterale che consente al farmaco di essere distribuito attorno alla punta dell’ago e direttamente sul berisaglio nervoso.

La punta smussa consente di aumentare il feedback tattile man mano che l’ago passa attraverso i vari piani di tessuto.

Può essere impiegato nei seguenti reparti di intervento:

  • anestesia
  • sala operatoria
  • terapia antalgica
  • terapia intensiva e rianimazione

Questo studio prospettico ha valutato l’incidenza del fenomeno del “coring” in base alla tipologia di ago utilizzato per la foratura della membrana posta sopra al flaconcino.

È stata anche valutata l’incidenza di coring della membrana in gomma apposta su fiale precedentemente svuotate dal loro contenuto.

La membrana è stata perforata sia con aghi ipodermici cavi tradizionali da 18 gauge che con aghi di Blunt in plastica con dispositivo di sicurezza per l’ago.

Il fenomeno del “coring” è stato riscontrato in 102 flaconi su 250 totali (40,8%) sui quali è stato utilizzato un ago di Blunt. Quando invece è stato utilizzato un ago cavo standard, il fenomeno del “coring” si è verificato solo 9 volte (4,2%) su 215 flaconi perforati (P < 0,0001).

Un’incidenza significativa di coring è stata dimostrata con l’utilizzo di aghi di plastica con dispositivo di sicurezza. Questa situazione può potenzialmente diventare un rischio per la sicurezza del paziente.

Simone Gussoni

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