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Aggressioni a infermieri e medici negli ospedali siciliani: la Prefettura di Palermo risponde a Fsi-Usae

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Aggressioni a infermieri e medici negli ospedali siciliani: la Prefettura di Palermo risponde a Fsi-Usae 1
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Convocato un tavolo di coordinamento per valutare i fattori di maggiore criticità delle strutture sanitarie.

Aggressioni a infermieri e medici negli ospedali siciliani: la Prefettura di Palermo risponde a Fsi-Usae
Antonella De Miro, prefetto di Palermo, e Calogero Coniglio, segretario regionale Fsi-Usae.

Dopo varie richieste di intervento avanzate dal sindacato Fsi-Usae Sicilia sulla problematica delle numerose aggressioni all’interno degli ospedali siciliani, la Prefettura di Palermo (foto in alto), con una nota del 1° giugno, comunica alla Fsi-Usae di aver svolto apposite riunioni tecniche di coordinamento con i vertici delle forze dell’ordine e di comitati provinciali Ordine e sicurezza pubblica. A renderlo noto è Calogero Coniglio, segretario regionale.

“Da ultimo, in data 20 aprile, si è tenuto presso questa Prefettura, uno specifico tavolo di coordinamento a cui hanno preso parte oltre i vertici delle forze di polizia territoriali, l’assessore regionale alla Salute, il sindaco di Palermo e i manager delle aziende ospedaliere”, si legge nella nota inviata dalla Prefettura al sindacato Fsi-Usae, che prosegue come segue.

“Il tavolo ha costituito un utile contributo di conoscenza e valutazione delle condizioni operative e organizzative delle strutture sanitarie, della complessità delle problematiche in campo e dei fattori di maggiore criticità, al fine di individuare le misure necessarie a scongiurare il ripetersi di condotte criminali all’interno delle medesime strutture. Quindi, oltre all’esigenza di potenziamento dei servizi di vigilanza, è emersa la necessità di mettere in campo, contestualmente, misure innovative di organizzazione dei pronto soccorso, dove si registra il maggior numero degli episodi di violenta insofferenza per il sovraffollamento connesso ai tempi di attesa determinato da una molteplicità di fattori, tra cui anche la carenza di personale.

In tale quadro, è stato fatto espresso riferimento all’introduzione di modelli innovativi di organizzazione dei servizi di pronto soccorso, mediante l’attuazione di mirate misure già programmate dalla Regione, che prevedono anche interventi di modifica strutturale. Al riguardo è stato fatto espresso riferimento a risorse già stanziate e alla prossima emanazione, da parte della Regione, delle linee guida per la gestione operativa del sovraffollamento dei pronto soccorso per garantirne il costante monitoraggio. Riguardo al tema delle carenze di organico presso i diversi pronto soccorso, la Regione ha assicurato di aver avviato i necessari percorsi per rendere maggiormente attrattiva la partecipazione ai bandi di concorso regionali”.

Redazione Nurse Times

 

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