Un adolescente di 14 anni residente a Crema è stato condotto in una comunità per ludopatici a causa della sua dipendenza da videogiochi.
Trascorreva intere giornate e nottate davanti alla sua PlayStation trascurando la scuola e se stesso.
I genitori, consapevoli del gravissimo problema del figlio, avrebbero tentato fino alla fine di “recuperarlo”.
Ma l’intervento dei servizi sociali si è reso necessario. Il Tribunale dei Minori è stato successivamente allertato disponendo l’allontanamento dalla famiglia ed il ricollocamento in una comunità di recupero.
Il giovane, però, avrebbe manifestato segni di miglioramento scrivendo una lettera al giudice dichiarando che sarebbe tornato ad una vita “normale”.
Ma, secondo i giudici, non vi era molta normalità in quel nucleo famigliare: genitori separati, mamma con problemi di droga e giudiziari, figlia scappata di casa col fidanzato e in passato, a sua volta, affidata a una comunità.
Tutto ciò avrebbe portato ad una fuga dalla realtà del ragazzino con una conseguente dipendenza dai videogiochi: per qualche mese avrebbe tentato di uscirne, poi la ricaduta e di nuovo le ore passate davanti a quel monitor.
Quando gli agenti di Polizia e gli assistenti sociali sono andati a prenderlo, era talmente assorto nel videogioco da non accorgersi praticamente di nulla.
Lascia un commento