Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a cura del sindacato infermieristico.
Carenza di personale, difficoltà nella pianificazione ferie, contratti in scadenza al 30 giugno. Queste le tematiche più roventi che interessano gli operatori sanitari impiegati presso le Asl del territorio abruzzese. Come sindacato di categoria Nursing Up, ci troviamo nuovamente a ribadire le annose questioni legate alla carenza di personale che persiste da anni presso le aziende sanitarie locali e che costringe il personale già in servizio a turni massacranti, rinunciando al necessario recupero psico-fisico, soprattutto dopo il periodo pandemico non ancora superato del tutto.
A nulla sono valsi gli avvisi a tempo determinato nel primo semestre del 2020, non sufficienti a garantire la giusta turnazione del personale sanitario. Inoltre le unità operative stazionano in condizioni di gravissimi disservizi organizzativi che vedono viene messa a rischio la professionalità degli operatori, non riuscendo sempre a garantire uno standard assistenziale di qualità, a scapito di un’ottimale assistenza al paziente.
Purtroppo ancora oggi siamo in attesa della pubblicazione delle graduatorie dei concorsi a tempo indeterminato banditi da alcuni anni e la cui definizione permetterebbe a tutto il personale sanitario di riprendere un assetto lavorativo più consono dopo questi anni di pandemia, ripristinando un’adeguata turnazione, come da normativa vigente, minata purtroppo dalla carenza di personale. In molte delle nostre aziende è ormai prassi comune l’esecuzione del doppio turno e il richiamo del personale in ferie senza il pagamento della reperibilità, come previsto dalla normativa, aumentando così il rischio clinico.
Nello specifico, per quanto riguarda la situazione degli infermieri, la Asl 03 Pescara e la Asl 01 L’Aquila hanno bandito e pubblicato relativamente 100 e 105 posti, ma una volta scaduti i termini di presentazione delle domande, con il relativo versamento per le spese concorsuali, non si è dato più seguito alla procedura. Inoltre la Asl 04 ha bandito ed espletato un concorso pubblico per 90 operatori sanitari, in attesa di pubblicazione della graduatoria rallentata, dai plurimi ricorsi presentati con termine di pubblicazione della graduatoria al 24 maggio.
La Asl 02 Chieti ha da poco espletato un concorso per 45 infermieri, ma anche qui si è ancora in attesa dell’esito ed allo stesso tempo, è paradossale la notizia del licenziamento di 40 oss in servizio presso la succitata Asl 02, all indomani della Festa dei Lavoratori. La Asl 03 Pescara e la Asl 01 di L’Aquila, hanno bandito e pubblicato rispettivamente con 100 e 105 posti messi a concorso, ma una volta scaduti i termini di presentazione delle domande con il relativo versamento per le spese concorsuali non si è dato seguito alla procedura. Per non parlare del blocco delle mobilità da anni, mai più messe a concorso.
Per quanto concerne invece la situazione degli operatori socio-sanitari (oss), il concorso per 196 oss con la Asl 04 di Teramo, capofila con 22 posti messi a concorso, seguita dalla Asl 02 Lanciano-Vasto-Chieti con 162 posti e dalla Asl 01 Avezzano- Sulmona-L’Aquila con 12 posti, risulta in fase di stallo a causa dei molteplici ricorsi presentati e in fase di discussione al Tar. Si attende, infatti, la pubblicazione della graduatoria entro il 16 maggio. Mentre la Asl 03 Pescara si trova in una posizione di stallo, con la sola pubblicazione del bando di concorso nelle determine aziendali, senza dare seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Una situazione che non fa altro che accrescere il malcontento e la stanchezza degli operatori sanitari coinvolti, che avviliti da un simile stallo rischiano di non riuscire a garantire l’optimum prestazionale giustamente richiesto dal Ssn. Il depauperamento delle varie figure professionali (infermiere, oss…) rispetto a quanto previsto dai fabbisogni standard porta inevitabilmente al demansionamento, situazione in cui l’infermiere eroga i servizi di assistenza di base e svolge attività igienico-domestiche-alberghiere al paziente, dovendosi sostituire agli oss, a dispetto delle disposizioni di legge. Di conseguenza gli operatori sanitari sono sottoposti a un’inutile stress da lavoro, che si ripercuote inevitabilmente sui pazienti e aumenta il rischio di burnout.
Per non parlare, infine, dell’ennesimo episodio di violenza inaudita di alcuni giorni fa, perpetrato ai dabnbni di un infermiere del presidio ospedaliero di Giulianova. Un fenomeno, purtroppo, sempre più frequente, che fa emergere la necessità ripristinare i posti di polizia presso i presidi ospedalieri, oppure di incrementare il personale addetto alla sicurezza per tutelare il personale sanitario impegnato a salvaguardare la vita dei cittadini.
“Questa situazione è insostenibile – commenta Patrizia Bianchi, consigliere referente di Nursing Up Abruzzo –. Non si è più in grado di dare risposte efficienti e di qualità ai cittadini bisognosi di cure. Come sindacato di categoria, chiediamo alla Regione e alle aziende sanitarie locali risposte immediate, con azioni concrete sia in termini di sicurezza che in termini di assunzione di personale, che ad oggi risulta stremato e insufficiente in virtù di quanto previsto anche dall’ultimo DM 71”.
Redazione Nurse Times
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