Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’associazione di volontariato “Le Rondini”, che rappresenta i parenti e i pazienti in A.d.i. di 3° livello nel Sulcis Iglesiente che da tempo contesta la riorganizzazione del servizio di assistenza domiciliare da parte del commissario della asl 7 di Carbonia dott. Onnis che non prevede la presenza dell’infermiere specialista di rianimazione.
NurseTimes si è da subito schierata al fianco dei pazienti, auspicando un dialogo e una risoluzione rapida da parte delle istituzione che hanno l’obbligo di dare delle risposte ai quesiti posti dai familiari e che riporti le esigenze dei pazienti al centro dell’agenda politica del presidente della regione Sardegna.
Di seguito il comunicato che mette in evidenza tutte le criticità della nuova riorganizzazione voluta dal commissario dott. Onnis.
“L’Associazione di Volontariato Le Rondini, nell’intento di rendere un servizio alla comunità del Sulcis Iglesiente per quanto attiene alla corretta informazione rende noto che
- il primo Novembre ha preso avvio il Servizio di Assistenza Domiciliare erogata dall’Unità di Cure Palliative imposto dal Dr. Onnis contro la volontà dei pazienti destinatari e da noi rappresentati. Da subito constatiamo che presso alcune famiglie non si è presentato alcun operatore.
- Come meglio esplicitato nel Libretto Informativo in cui si afferma che “E’ un’assistenza programmata 7 giorni su 7, con servizio di reperibilità telefonica grazie al numero verde…” sembrerebbe sancire l’affidabilità del servizio e la sicurezza dei nostri congiunti con un percorso dedicato per le urgenze o emergenze. Ci sembra doveroso sottolineare che questo numero è stato comunicato solamente ad alcune famiglie.
- Con nostra malcelata sorpresa al numero per le urgenze, risponde il centralino dell’ospedale Sirai, contrariamente a quanto garantito e cioè linea diretta con gli operatori.
- Ci spiace constatare che le asserzioni del Commissario riguardo agli ingiustificati timori dei pazienti e delle loro famiglie sono del tutto prive di fondamento ma soprattutto prive di efficacia nel momento in cui si dichiara l’esatto contrario di ciò che realmente accade, una pratica usuale che mette in discussione l’affidabilità di tutto il sistema.
Di fatto i pazienti tracheostomizzati e ventilati non sono più in carico alla Rianimazione (vedi articolo Unione Sarda del 2 novembre u.s.) ma ad un Servizio che nulla ha a che fare con la nostra realtà, motivo per il quale nessun operatore del “vecchio sistema” ha dato disponibilità a lavorare nella nuova organizzazione.
A questo punto possiamo anche prevedere che dove non si arriva con l’autorevolezza, si arriva con l’autorità e l’evidenza ci dice che si è commesso l’ennesimo sopruso ai danni dei più deboli: VENTI famiglie, che continueranno a far sentire la loro voce”.
NurseTimes, giornale online d’informazione infermieristica seguirà da vicino gli sviluppi di questa vicenda.
In allegato il comunicato
Giuseppe Papagni
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