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Pescara, infermiere preso a pugni da paziente: “Questa storia deve finire”

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Grave episodio di violenza nel Pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Pescara, dove nella serata di giovedì scorso un 45enne di origini marocchine, privo di fissa dimora, ha aggredito e ferito un infermiere 49enne, prima di tentare la fuga. Il tempestivo intervento dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile ha però portato al suo arresto in flagranza.

L’aggressione sarebbe avvenuta per futili motivi mentre l’uomo si trovava all’interno del reparto di emergenza. Il 45enne ha colpito ripetutamente l’infermiere, costringendolo a ricorrere alle cure dei colleghi per un trauma contusivo al dorso e al torace, oltre che per una lesione superficiale della pelle, con prognosi di dieci giorni. Il personale sanitario presente ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno tentato di tranquillizzare l’uomo. Ma lui, per tutta risposta, ha iniziato a inveire nei loro confronti prima di essere bloccato.

Il racconto dell’infermiere aggredito

Alessandro – questo il nome dell’infermiere aggredito – ha raccontato la sua disavventura al quotidiano Il Cenro: “Erano circa le 20:30 e io ero a fine turno al Triage, quando è arrivato questo paziente che lamentava un malessere generale. Non c’erano segni evidenti di urgenza o emergenza ed è stato fatto accomodare in sala d’attesa dalla mia collega. Dopo dieci minuti abbiamo iniziato a sentire le urla in sala d’attesa, le richieste di aiuto di pazienti e famigliari per quell’uomo fuori controllo, che ha anche palpeggiato una signora. Scene da Far West”.

E ancora: “Appena si è reso conto che ero un infermiere ha iniziato a colpirmi con schiaffi e pugni. Fortunatamente c’erano, e ci sono, le guardie giurate, ma non si può andare avanti in questo modo. Serve più sicurezza. E’ umiliante lavorare con questo clima, in queste condizioni. Oltretutto sì, sono intervenuto in difesa dei pazienti in sala d’attesa senza pensarci due volte, ma mentre ero lì mi sono reso conto che stavo rischiando grosso. Ho pensato che poteva avere un coltello: che ne sai cosa si portano dietro?!”.

Sempre l’infermiere: “Questa volta è capitato a me, l’altra voltaa una collega. Tre giorni fa un paziente, pretendendo che gli venisse fatta una puntura senza passare per l’accettazione, è uscito dal Pronto soccorso, ha staccato lo specchietto di una macchina ed è venuto a minacciarci con il vetro. È così che lavoriamo, nella paura. Ma questa storia deve finire. Al magistrato ho chiesto la pena massima: una condanna esemplare per mettere un freno a questa cosa”.

Redazione Nurse Times

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