La professione infermieristica, pilastro del sistema sanitario, affronta una crisi senza precedenti. Nonostante i numerosi compiti e responsabilità che ogni giorno gravano sulle spalle degli infermieri, le corsie ospedaliere e i servizi territoriali continuano a essere a corto di personale. Un problema che emerge anche dai numeri dell’ultimo bando per la copertura di posti a tempo determinato, al centro dell’incontro tra il sindacato CISL e l’Azienda Sanitaria Locale previsto per il 17 gennaio.
Secondo i dati diffusi, a Piacenza sono state presentate appena 80 domande, tutte giudicate idonee. Alla fase di selezione si sono presentati 62 candidati, di cui solo 55 sono stati ritenuti idonei. Questi verranno inseriti in graduatoria e potrebbero essere assunti nei prossimi mesi, in base alle esigenze della AUSL.
Numeri insufficienti e disaffezione alla professione
Se a prima vista il numero dei candidati potrebbe sembrare sufficiente, il sindacato ribalta questa percezione. “Ottanta domande a Piacenza e trecento a Parma ci dicono che c’è disaffezione verso la professione. Sono numeri critici,” spiega Giovanni Oliva, sindacalista della CISL e per 15 anni infermiere.
Le cause di questa crisi sono molteplici: turni massacranti, stipendi spesso inadeguati rispetto alle crescenti responsabilità e condizioni di lavoro che spingono molti professionisti al burnout o, peggio, a lasciare la professione. “Lavorare in corsia oggi significa affrontare ritmi insostenibili e farlo spesso senza il giusto riconoscimento economico o morale,” sottolinea Oliva.
Un problema che tocca tutto il sistema sanitario
La scarsità di domande, rispetto al fabbisogno reale, rappresenta un campanello d’allarme per il futuro della sanità pubblica. A ciò si aggiungono disparità territoriali evidenti, come dimostrano i numeri tra Piacenza e Parma, che potrebbero essere legate a differenze nelle condizioni lavorative, nella percezione di stabilità e nelle opportunità offerte.
L’incontro del 17 gennaio sarà cruciale per individuare soluzioni che rendano la professione infermieristica più attrattiva. Tra le proposte avanzate dai sindacati, emergono la necessità di un miglioramento delle condizioni lavorative, un aumento degli stipendi e la valorizzazione del ruolo dell’infermiere nel sistema sanitario.
La crisi degli infermieri non è solo un problema di numeri: è il sintomo di un sistema che deve essere ripensato per garantire ai professionisti il giusto riconoscimento e ai cittadini un’assistenza sanitaria efficace. Se non si interviene in modo strutturale, il rischio è quello di compromettere ulteriormente la tenuta di un servizio essenziale per la collettività.
Redazione Nurse Times
Articoli correlati
- Nessuno vuole più fare l’infermiere: solo 4 candidati al concorso del Regina Elena
- In Italia nessuno vuol fare più l’infermiere: calano del 9% le domande al corso di laurea
- Crollano al nord le iscrizioni a infermieristica: nessuno vuole fare più l’infermiere
- Collasso dell’infermieristica: 135 posti liberi a Pavia
Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Lascia un commento