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La responsabilità della politica non può venir meno per la tutela dei cittadini

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Tratta dal IJN (Italian Journal of Nursing).
 
Il presidente del collegio Ipasvi di Milano – Lodi – Monza e Brianza dott. Giovanni MUTTILLO nel suo editoriale lancia il suo accorato appello a tutti gli infermieri, per la  partecipazione al voto per le elezioni degli organi direttivi provinciali Ipasvi, che si terranno in seconda convocazionen i giorni 17 – 18 – 19 ottobre 2014, presso la sede del GRAND VISCONTI PALACE HOTEL Viale Isonzo 14 a MILANO, organizzando in contemporanea, durante le elezioni, un vero e proprio Festival dell’Infermieristica: tre giornate di eventi, iniziative, convegni e corsi dedicati alle più attuali aree di interesse professionale:
 
 
Ed eccoci qui al nostro consueto appuntamento triennale: le elezioni del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti del Collegio IPASVI Milano-Lodi-Monza e Brianza.
Il nostro Collegio.
Sono passati già tre anni. Anzi, sono volati, un battito d’ali, mentre questa squadra era alle prese con una serie infinita di obiettivi che, mi fa piacere riconoscere, sono stati in gran parte raggiunti.
Il mio pensiero va alla formazione, alla ricerca, alla pratica clinica, al lavoro di lobby per orientare le politiche professionali.
Ma anche al grande impegno nei confronti degli iscritti, con consulenze e corsi di aggiornamento che hanno risposto alle esigenze di molti, moltissimi colleghi.
Ma, proprio mentre scrivo, mi rendo conto che non è questo il luogo per, ne è mia intenzione, guardare al passato.

Preferisco pensare al 17, 18 e 19 ottobre 2014, quando tutti noi saremo chiamati a esprimere il nostro voto.
E allora sì che sarà possibile tirare le somme.
 
Non posso che invitare tutti voi iscritti a esercitare quello che, me lo dicevano già da bambino, con tono fermo e occhi intensi, è un diritto e un dovere.
 
Scegliere chi rappresenterà gli infermieri significa decidere quale orientamento la professione assumerà, quali saranno le priorità per il futuro, come verrà governata l’evoluzione di un’antica arte che è diventata oggi un connubio strettissimo e meraviglioso fra tecnologia, scienza, filosofia, psicologia e medicina.
Essere infermieri significa essere uomini e donne capaci di aiutare, organizzare, gestire, pianificare, somministrare, calmare, dare fiducia, salvare. In una parola, la più bella, assistere.

Sono anni che sosteniamo che il cambiamento è nell’aria, e se c’è una cosa che ho capito, in quindici anni di attività all’IPASVI, è che i cambiamenti non sono mai grandi balzi in avanti, rivoluzioni improvvise, nuove norme e nuovi modi.
No, i cambiamenti sono piccole variazioni nella quotidianità, piccole differenze nell’operato e nell’altrui percezione, che però nel tempo diventano importanti, solidi come la verità.
 
Solo poco più di un decennio fa non esistevano infermieri laureati.
Oggi ci sembra inconcepibile. Per questo, governare e orientare efficacemente il cambiamento è la vera sfida che il Collegio deve portare avanti, o le conquiste finora raggiunte possono – quello sì in un attimo – andare perdute.
Quindi votate, votate, votate esercitando il vostro diritto di espressione. Non importa per chi, importa il gesto, la partecipazione attiva alla comunità professionale, importa quell’esprimere un parere che consenta a noi e ai nostri colleghi di cogliere il vostro parere rispetto alle strade che la professione dovrà percorrere.
Durante una delle numerose riunioni per organizzare le elezioni, che sono un evento a tutti gli effetti, abbiamo tutti condiviso una certezza: il momento delle elezioni è anche un momento di festa e di incontro.
Ancora una volta, non importa chi vince, importa “sentire” che i colleghi ci sono, sono qui, accanto a noi, ogni giorno, e che esiste un’identità professionale forte.
Un collega non infermiere un giorno mi ha detto: “Voi siete davvero incredibili: non smettere mai di essere infermieri, anche nella vita privata. Lo sento dalle vostre parole, lo vedo nei vostri gesti. Io faccio il consulente, voi siete infermieri».
È questo che ci rende una professione solida. Siamo stati per anni bistrattati e ne stiamo uscendo a testa alta: laureati, dirigenti, qualificati, impegnati nella docenza, nella ricerca, nella libera professione.
E allora c’è una sola cosa da fare: festeggiare e celebrare una professione che è anche uno stile di vita. Per questo il Consiglio Direttivo ha deciso all’unanimità di organizzare, durante le elezioni, un vero e proprio Festival dell’Infermieristica: tre giornate di eventi, iniziative, convegni e corsi dedicati alle più attuali aree di interesse professionale.
In un momento in cui il sistema sanitario va incontro al nuovo patto per la salute e ad importanti cambiamenti lo stesso Festival propone tre giorni per l’empowerment, ossia il potenziamento della professione, in cui esplorare con eminenti esperti il nostro mondo e le più importanti novità.
Tre giorni in cui incontrarsi, al Grand Visconti Palace di Milano, e stringersi la mano, con calma finalmente, ritrovando slancio, orgoglio professionale e motivazione.
Arte, scienza, filosofia, comunicazione, tecnologia, umanità e sapere albergheranno a Milano dal 17 al 19 ottobre, ne daremo informazione anche ai media. La prima parola chiave dell’evento è empowerment, la seconda è vision, ossia visione del futuro, di dove stiamo andando, degli obiettivi che vogliamo portare a casa con impegno, entusiasmo e spirito di servizio.
Sono pervenute già moltissime adesioni ai vari eventi, quindi certamente il primo è stato raggiunto: condividere la voglia di mettersi in gioco con se stessi e con gli altri, confrontarsi e crescere.
Per raccogliere questa sfida, vi chiediamo di partecipare all’appuntamento elettorale per promuovere la politica professionale, l’amministrazione e l’attività ordinistica.
Ossia, toccare con mano il cuore pulsante della professione. Per tutti coloro che vorranno partecipare al festival dell’Infermieristica, c’è ancora posto.
E se non basterà lo creeremo.
Quel che conta è, per la prima volta ma ve ne saranno altre, sentirsi colleghi, compagni di viaggio per il disagio in corsia, per i blocchi contrattuali stipendiali 2009-2015, per le mancate assunzioni, per gli organici al disotto degli standard minimi, per i blocchi di carriere, per gli eccessivi carichi di lavoro, per la precarietà per le poche tutele di diritti elementari.
 
E sentirsi “sulla stessa barca”, però in senso positivo, con una rotta precisa, un faro che ci guida e le stelle alte in cielo per orientarci in questa politica economica governativa e parlamentare che in assenza di riforme inseguono a colpi di sciabola i vecchi tagli lineari sulla spesa per beni e servizi (tagliare il 3% in modo orizzontale ai ministeri, fa recuperare si 20 miliardi, il che vuol dire tagliare di 10 miliardi la spesa per pensioni, 5 miliardi la spesa per il personale, di oltre 3,5 miliardi la spesa sanitaria) e, quindi, chi paga il conto dell’ennesima manovra? Ancora una volta tutti noi.
Compilate la scheda di CANDIDATURA pubblicata sul sito.
Vi aspettiamo.
Nel frattempo,buon lavoro colleghi!
 
Giovanni MUTTILLO
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