Un bando per accedere a finanziamenti da destinare all’assistenza dei pazienti affetti da SLA. Si può presentare domanda attraverso il modulo contenuto nella sezione “bandi e avvisi di gara” nella sezione del sito istituizionale del Comune di Ardea. Il contributo previsto dal bando è di importo crescente a seconda dello stadio di avanzamento della malattia (da 300 a 2000 euro mensili); attenzione però: per poter accedere al finanziamento è necessario, insieme agli altri documenti richiesti (consultabili anch’essi nel modulo di domanda), avere il PAI, ossia il documento che attesta lo stadio di avanzamento della malattia. Gli unici due ospedali accredidati e riconosciuti –pena l’invalidità della domanda – sono il San Filipppo Neri e l’Ospedale Gemelli, entrambi a Roma.
Per qualsiasi informazione è possibile contattare l’AISLA al numero 342-0599391. L’associazione rilascia anche informazioni in merito al “Centro Autonomia SLA“, il quale, tra le altre, si occupa di programmi circa l’utilizzo dell’ausilio del computer, pensato per pazienti che già non parlano più.
A Novara inoltre, esiste un centralino – numero 03/21499727 – dove si alternano più figure professionali, quali, nutrizionista, neurologo, psicologo, ed altre che si mettono a disposizione sia del paziente che dei suoi familiari, o per semplice ascolto oppure per dare informazioni per telefono.
La diffusione del bando è merito della sig. Francesca, una volontaria dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) che, da quando il padre è entrato, purtroppo, nel vortice di questa terribile malattia, si è rimboccata le maniche per aiutare tutte le famiglie costrette a vivere questa situazione, facendo informazione e soprattutto segnalando eventuali iniziative, o come in questo caso, l’esistenza di fondi economici da poter richiedere per sostenere i malati e le rispettive famiglie.
Purtroppo, scrive, quasi nessuno è a conoscenza di questo bando, aperto dal Comune di Ardea (ma al quale tutti possono partecipare) che purtroppo scadrà il 31 dicembre 2015. “Purtroppo in pochissimi hanno presentato domanda” ci spiega ancora la signora Francesca – “Ecco perché è di vitale importanza spargere il più possibile la voce, considerando che molte famiglie nel nostro territorio sono costrette a fare i conti con questa malattia“.
Fonte: www.ilcorrieredellacitta.com
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