Il diabete infantile è una malattia cronica caratterizzata da iperglicemia, a sua volta causata da una carenza (assoluta o relativa) di insulina nell’organismo umano.
Più frequente nei bambini è la forma costituita dal diabete mellito di tipo I, in cui vi è una carenza assoluta di insulina (ormone prodotto da alcune cellule del pancreas) che svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento del normale livello di glicemia.
Esistono altre forme di diabete che, in misura minore, possono interessare l’età pediatrica:
- il diabete mellito di tipo II, tipico dell’età adulta, ma che presenta un’incidenza in aumento anche nei bambini;
- il MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young), forma genetica – familiare;
- il diabete secondario ad altre patologie (fibrosi cistica, malattie endocrinologiche, etc.) o legato all’assunzione di terapia cortisonica cronica.
La causa del diabete di tipo I non è ancora nota; esistono ipotesi su cause genetiche ed ambientali. È invece noto il meccanismo specifico che porta alla carenza di insulina: si tratta di un processo di autodistruzione delle cellule pancreatiche che producono insulina.
In particolare, alcune cellule del sistema immunitario, i linfociti, iniziano ad aggredire le cellule del pancreas che producono insulina, fino a distruggerle completamente (attraverso lo stesso meccanismo che normalmente i linfociti attuano contro i virus e i batteri che causano le comuni malattie infettive).
Di conseguenza, dall’organismo vengono prodotti, nel sangue, alcuni autoanticorpi diretti contro particelle specifiche del proprio organismo, che sono importanti indicatori di malattia o pre-malattia. Per tali motivi il diabete mellito di tipo I viene classificato tra le patologie autoimmuni.
La carenza assoluta di insulina è incompatibile con la vita, per tanto una diagnosi precoce e un trattamento insulinico tempestivo sono di notevole importanza.
È necessario mantenere buoni livelli di glicemia poiché una glicemia elevata per lunghi periodi (la cosiddetta iperglicemia cronica) dovuta ad un diabete mal controllato, può causare dei danni più o meno reversibili a carico dei piccoli vasi sanguigni, soprattutto in alcuni distretti dell’organismo, in particolare retina, rene, sistema nervoso. Vengono così a determinarsi quelle che si chiamano complicanze microvascolari del diabete di tipo I, malattie importanti che danneggiano l’occhio (retinopatia diabetica), il rene (nefropatia diabetica) e il sistema nervoso (neuropatia diabetica).
Mantenendo un buon controllo della glicemia e aiutando i piccoli pazienti e le loro famiglie a gestire anche autonomamente la malattia, queste complicanze possono essere prevenute, o comunque rallentate. Ad oggi, tutto questo è realizzabile grazie ad un sistema del tutto innovativo (non ancora disponibile nei nostri ospedali) che va a controllare i valori glicemici in maniera del tutto indolore.
Da infermiera, ogni volta che eseguo un DTX ad un paziente diabetico e guardo le sue dita callose ed ispessite non riesco a fare a meno di immedesimarmi ed immaginare cosa voglia dire sottoporsi ogni giorno e “per sempre” ad una procedura non proprio piacevole come il prelievo capillare.
Nel nostro Paese la sola idea di pungersi il dito per controllare la glicemia è un deterrente per fare le analisi e così per un diabetico su due è un buon motivo per evitare i controlli con regolarità.
Se penso, poi, che questa pratica è la stessa che si applica ai piccoli pazienti affetti dal diabete, determinando la perdita della loro sensibilità tattile, non posso che essere felice di questa innovazione e condividerla: Abbott ha annunciato di aver ottenuto il marchio CE (Conformitè Europèenne) per il sistema di monitoraggio flash del glucosio FreeStyle Libre, ora indicato anche per i bambini e i ragazzi dai 4 ai 17 anni con diabete.
Il nuovo sistema di monitoraggio FreeStyle Libre è composto da un lettore ed un sensore facile da indossare sulla parte posteriore del braccio: è resistente all’acqua (fino a 1 metro di profondità non oltre i 30 min) e quindi non crea problemi anche sotto la doccia, in piscina o durante una qualsiasi attività fisica. Permette una vita attiva in tutto e per tutto. Il sensore è grande come una moneta da 2 euro (35 mm x 5 mm) e misura in modo autonomo il livello di glucosio nei fluidi interstiziali memorizzandone in continuo i valori, 24 ore su 24, grazie a un sottile filamento flessibile che va inserito sottocute (5 mm) e rimane fissato con un adesivo; non richiede calibrazione ed è progettato per rimanere applicato al corpo fino a 14 giorni (è sufficiente, quindi, applicarlo una volta ogni 2 settimane), eliminando la necessità delle periodiche punture sul dito.
Con questo nuovo sistema di monitoraggio si è in grado di rilevare i valori anche al di sopra dei vestiti, con conseguente miglioramento in termini di qualità di vita, consentendo la lettura dei valori attuali del glucosio e anche lo storico delle ultime 8 ore con un’indicazione di trend. La speranza è che presto tutti i bambini possano utilizzarlo gratuitamente attraverso il rimborso da parte del SSN.
Il device per ora è infatti disponibile solo acquistandolo privatamente, ma dalle associazioni di pazienti arriva una richiesta affinché venga preso in carico dai servizi sanitari regionali.
“I sistemi di monitoraggio elettronico non solo sono un miglioramento nella vita del paziente, ma prevengono quelli che sono i costi del diabete come le complicanze e i ricoveri in ospedale – ha spiegato Lina Delle Monache Presidente Federdiabete Lazio – i costi indiretti sono sia economici che sociali: pensiamo alle pensioni di invalidità o alla perdita di ore lavorative per i pazienti o i genitori dei pazienti che devono accompagnare i figli ai controlli. È importante che si abbia un cambio di paradigma: investire oggi sulle nuove tecnologie può portare a grandi risparmi in futuro”.
L’uso di questo dispositivo comporterebbe anche il potenziamento della sicurezza degli operatori sanitari che eseguono di routine la pratica del prelievo capillare, mediante la puntura del polpastrello del paziente diabetico, procedura non scevra da rischi (es. puntura accidentale). Introdurre cambiamenti nelle procedure, evitare la manipolazione non necessaria di aghi, rafforzare pratiche sicure per l’eliminazione appropriata e lo smaltimento dei presidi determina una significativa riduzione dei rischi.
L’Europa ha il più alto numero al mondo di bambini con diabete, circa 140 mila, e il più alto tasso di incidenza con una stima di 21.600 nuovi casi di diabete di tipo 1 all’anno. In Italia oltre 3 milioni di italiani hanno il diabete e sono diagnosticati e seguiti: si tratta del 4,9% della popolazione. Si stima anche che un milione di persone (1,6% della popolazione) abbia il diabete, ma non sia stato diagnosticato. Ci sono poi 2,6 milioni di persone che hanno difficoltà a mantenere la glicemia nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione. Nel 2030 si prevede che in Italia le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni. Numeri considerevoli che non solo descrivono il problema sul fronte dei costi, ma anche su quello dell’impegno sociale delle famiglie e dei caregivers.
La tecnologia di questo nuovo dispositivo rivoluziona il modo in cui l’auto-monitoraggio è stato condotto per decenni oltre ad essere molto accurata e stabile.
Il sistema FreeStyle Libre è attualmente disponibile in Italia, Austria, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Spagna e Regno Unito.
Il software FreeStyle Libre non è previsto per la diagnosi o lo screening del diabete mellito. Le persone diabetiche che lo usano devono essere consapevoli che il software FreeStyle Libre è solo uno strumento per la gestione delle informazioni e non può sostituire il supporto di un medico o di un operatore sanitario.
Il lettore FreeStyle Libre memorizza fino a 90 giorni di dati del glucosio e fornisce un quadro completo della glicemia degli ultimi 3 mesi e soprattutto è un sistema indolore per il paziente.
Il software FreeStyle Libre può aiutare il paziente ad avere maggiore consapevolezza della propria situazione ed il medico a prendere decisioni ottimali sulla terapia; può consentire ai diabetologi clinici una reale personalizzazione della terapia per ogni diabetico che seguono.
Per ora non sarà distribuito dalle Asl, ma dati i costi non eccessivi, è presumibile che possa esserlo in futuro. I piccoli pazienti ringraziano anticipatamente.
Michela Crudele
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