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L’infermiere, la Partita Iva e il bollino di qualità

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Arriva il bollino di qualità. Non stiamo parlando di un marcio CE rilasciata dal fabbricante per confermare che il prodotto abbia i requisiti di sicurezza previsti dalle direttive applicabili, o un prodotto D.O.C.G.  ovvero denominazione di origine controllata e garantita, ma di un vero e proprio bollino che certifichi le competenze del professionista sul mercato del lavoro nazionale e comunitario

In Italia ultimamente abbiamo assistito ad un aumento verticale degli infermieri a partita iva. Questo fenomeno si manifesta principalmente nei neo-laureati, i quali, in assenza di concorsi, sono costretti, anche dalle diverse Aziende che assumono, di ricorrere all’apertura della partita iva come unica possibilità di contratto.

Dico unica possibilità di contratto perché, purtroppo, tante aziende utilizzano questa tipologia per mascherare l’assunzione di un dipendente, pagando decisamente meno tasse, ma garantendosi la copertura del personale assente. Ricorrere all’assunzione con partita iva significherebbe utilizzare quel personale per prestazioni casuali, invece, come spesso succede, le aziende assumono infermieri a partita iva, non garantendo loro gli stessi diritti di un dipendente con contratto subordinato (tempo indeterminato o determinato) ma chiedendo gli stessi doveri.

Infatti, come spesso succede, i professionisti in regime libero-professionista all’interno dell’azienda vengono inseriti nella turnazione dell’U.O., nel piano ferie, sono costretti a turni massacranti e sono pagati decisamente meno rispetto al dipendente strutturato.

Ad oggi, secondo quanto illustrato da Fabio Fioretto, direttore generale ENPAPI, gli infermieri in regime libero professionista sono circa 69 mila, costituiti soprattutto da soggetti di età inferiore ai 30 anni e negli ultimi due anni, è stato osservato che il reddito medio è passato dai 21 mila nel 2013 ai 19.000 nel 2014.

Ma chi avrebbe dovuto vigilare su questo fenomeno e perché i neo assunti non denunciano questi episodi?

Spesso le aziende, hanno “il coltello dalla parte del manico” ovvero, approfittando della precaria situazione occupazionale a cui sono costretti tanti italiani in questo determinato periodo storico, sanno perfettamente che, in assenza di un organo di vigilanza, i neo assunti non avranno nessuna possibilità di scelta (O lavori così o a casa!).

Quando si parla di bollino blu allora di cosa si sta parlando e che cosa c’entra con le Partite Iva?

Il Presidente della Federazione IPASVI, Barbara Mangiacavalli, in occasione della giornata nazionale sull’esercizio libero professionale infermieristico, tenutasi a  Como, si è espressa dicendo:

“Abbiamo davanti delle praterie e vale la pena investire energie e sperimentare modelli organizzativi innovativi per essere all’avanguardia in questo settore, specie in un contesto critico come quello degli ultimi anni, contrassegnato dalla contrazione della spesa sanitaria e dall’aumento di quella privata dei cittadini” e “Finora, con il vademecum sulla libera professione abbiamo gettato le basi, definito le regole: oggi si apre un nuovo percorso, quello dell’accreditamento di eccellenza dell’infermiere libero-professionista”.

Il Bollino Blu non è altro che uno strumento che servirà ai liberi professionisti per accreditarsi “volontariamente” (volontariamente o obbligatoriamente?)  attraverso un manuale ad hoc, che darà la possibilità ai tanti professionisti in partita iva di poter mettere in risalto le loro capacità e competenze in modo da poter dare un servizio qualitativo al cittadino.

Qualche punto di riflessione prima di concludere. Giusto creare un modello, uno strumento che certifichi le capacità e competenze del libero professionista per garantire un’assistenza qualitativamente migliore, ma prima di creare un strumento non sarebbe necessario vigilare su quante “finte” Partita Iva ci sono in Italia utilizzati per nascondere dei veri subordinati?

Prima di creare tali strumenti non sarebbe opportuno vigilare affinché i diritti di tanti giovani Liberi professionisti vengano rispettati dalle Aziende?

A cura di

Gianluca Pucciarelli

 

 

Fonte: Sole24ore. Arriva il bollino di qualità dell’infermiere privato. La libera professione rende sempre di più:428 mln nel 2014. 20/04/2016 su https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/lavoro-e-professione/2016-04-20/arriva-bollino-qualita-dell-infermiere-privato-libera-professione-rende-sempre-piu-428-mln-2014-112930.php?uuid=AClmYTBD

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