Bellissimo ed innovativo progetto per bambini affetti da disturbo dello spettro autistico messo in campo dalla U.O.C neuropsichiatria dell’ospedale Bambino Gesù di Roma
Alcuni di questi bambini infatti saranno avviati alla pratica sportiva della scherma e otto di loro affiancheranno gli atleti azzurri in partenza per le olimpiadi di Rio de Janeiro permettendogli di vivere un’esperienza unica.
Potranno stare con gli azzurri di Scherma e Spada, rimanere al loro fianco in Brasile durante le competizioni.
E’ Il progetto “Rio 2016” presentato all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, rivolto a bambini con disturbo dello spettro autistico avviati alla pratica della scherma, per l’occasione in pedana insieme ai rappresentanti dell’Italia ai prossimi Giochi Olimpici.
‘‘Rio 2016’’ è un progetto dell’Ospedale in collaborazione con altri due progetti: ‘Aita Onlus’ e ‘Accademia Scherma Lia’.
“Questa esperienza – dichiara il dottor Luigi Mazzone, neuropsichiatra infantile del Bambino Gesù, maestro federale di scherma e mental coach della Nazionale – è pioneristica nel suo genere e in termini di inclusione sociale della disabilità ha dei risvolti importanti. Potrebbe contribuire ad un radicale cambiamento nell’integrazione di persone con autismo all’interno del contesto sportivo”.
Gli otto bambini inclusi nel progetto, di età compresa tra gli 11 e i 16 anni, si recheranno a Rio de Janeiro dal 7 al 16 agosto, alloggeranno nei pressi del villaggio olimpico e saranno accompagnati da 5 operatori specializzati dell’Ospedale insieme ad una maestra di scherma.
Il “Progetto Aita” Onlus supporta le strutture specializzate in Neuropsichiatria Infantile e propone iniziative ludico-sociali, così da migliorare la qualità della vita e i percorsi terapeutici dei bimbi e delle loro famiglie.
Il progetto “Accademia Scherma Lia”, nato dalla collaborazione di “Progetto Aita Onlus” con l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Bambino Gesù, coinvolge attualmente 15 bambini con Disturbi dello Spettro Autistico che sono stati avviati alla pratica della scherma, insieme ad altri coetanei normotipici.
Sorgono spontanei i complimenti per questa bella iniziativa che è stata in grado di creare sinergie efficaci tra il mondo dello sport e il mondo sanitario a tutto vantaggio dei piccoli pazienti, certamente otto bambini sono una goccia nell’oceano di questo tipo di patologie però queste iniziative servono a dimostrare che con un pò di buona volontà si può fare tanto, creando le giuste sinergie si possono costruire iniziative importanti, al di là della presenza di questi ragazzi alle olimpiadi, utilizzando proprio lo sport come leva per migliorare la condizione di questi bambini e ragazzi.
Angelo De Angelis
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