Il “decadentismo” nel mondo sanitario/infermieristico è una realtà consolidata.
La sanità è ricca di episodi di malaffare corruzione e/o fatti discutibili ma istituzionalizzati. Succedono cose che normalmente le dovremo pensare discutibili o fuori legge, ma, tutto diventa lecito e regolare.
L’altro giorno mi è capitato di leggere un post nel web, per l’ospedale Grassi di Ostia cercavano infermieri ma, chiedevano la partita IVA. Oramai è troppo tempo che aspetto un posto di lavoro, quindi ho deciso di aprire una partita IVA. Ho tentato ogni cosa, ahimè bisogna pur lavorare!
Ma questo è lavoro? Questo è lavorare? Nel Lazio ahimè non c’è scelta e/o qualcosa di meglio.
Rapporto di lavoro libero professionale vuol dire che non avrò diritto a giorni di ferie e/o coperture, in caso di malattia.
Ho aperto una partita IVA con “regimi minimi”.
Mi hanno detto che chi decide di iniziare una attività di lavoro autonomo, con partita Iva e presume, almeno inizialmente, di avere incassi annuali non superiori a euro 30.000 può rientrare in tale regime dei minimi, ma ci sono anche altre condizioni da rispettare, questa scelta, tanto per cominciare, mi è costata 50 euro.
Ho chiamato l’azienda di intermediazione che offre lavoro esternalizzato agli infermieri, presso l’ospedale Grassi, rispetto ad altri contratti di cui ho sentito parlare è disponibile a pagare 13,50 euro l’ora.
Il contratto potrebbe durare 3-4 mesi ma, è suscettibile di accordi Regionali e della ASL.
Gli infermieri come me sarebbero disponibili ad un contratto come questo, ma l’ideale sarebbe riconoscere, economicamente la precarietà, con un equo indennizzo. Invece, contratti come questo corrispondono agli infermieri uno stipendio inferiore agli infermieri in ruolo, che tra l’altro hanno anche molti diritti, rispetto ai nostri.
Essendo una curiosa, per definizione, ho cercato sul sito della ASL Roma 3, la delibera che autorizzasse all’acquisizione di personale in service presso la struttura.
Probabilmente non sono stata brava a cercare? Mi sarebbe piaciuto sapere quanto costavano gli infermieri in service all’azienda ASL Roma 3? Quanto costano gli infermieri in service, ai contribuenti? Perché, normalmente, la retribuzione degli
infermieri è ben lontana dal costo sostenuto dalla ASL e/o dalla Regione Lazio, o meglio dei contribuenti.
La carenza del personale infermieristico presso l’ospedale Grassi non è una novità. Tempo fa mi raccontano che hanno costretto, infermieri con prescrizioni, a lavorare presso il Pronto Soccorso a rotazione. Un mese a testa credo.
L’autorizzazione all’assunzione d’infermieri esternalizzati mi ha stupita perché un mese fa, circa, avevo letto un articolo che annunciava l’assunzione d’infermieri. L’azienda ospedaliera che lamenta carenza di personale infermieristico da anni, aveva annunciato, con molta enfasi, l’assunzione di ben otto infermieri!
Ostia, assunti 8 infermieri al Grassi. Bellomo: “Non basta”
Avrei voluto approfondire il contenuto delle delibere citate nell’articolo, ma non sono riuscita a reperirla.
Nell’articolo si parla di una delibera n. 898 del 15 giugno, ma nella pagina dell’Azienda Sanitaria, dedicata alle delibere (VEDI) manca.
Mi chiedo, le assunzioni erano a tempo determinato o di ruolo?…ma, ancora, dal momento che erano state autorizzate le assunzioni, perché non assumere anche altri infermieri?
Nell’articolo si parla di una boccata di ossigeno per la struttura ospedaliera, io parlerei di una boccata d’ossigeno per un paziente terminale?
Che dire? Un’altra occasione mancata per noi infermieri che aspettiamo un posto di lavoro. Ci sono i soldi per assumere infermieri esternalizzati? Come mai non ci sono soldi per assumere infermieri in ruolo?
Con fiducia labile, cordialmente
Infermiera indignata
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