Il pioglitazone è un farmaco di nuova generazione utilizzato per la terapia del diabete di tipo 2. Esso però ha avuto nel corso degli anni delle diatribe sui suoi effetti avversi, tant’è che la FDA americana (Food and Drug Administration) in una nota del 15 giugno, consiglia di prestare attenzione ai soggetti potenzialmente a rischio di tumore della vescica: monito limitato, per il momento, ai maschi con familiarità per tumore alla vescica o che abbiano avuto esposizione a sostanze potenzialmente cancerogene.
Il Pioglitazione, e in generale i tiazolidinedioni o glitazoni sono una classe di farmaci caratterizzata da una moltitudine di effetti terapeutici inclusa riduzione della resistenza all’insulina ed un’azione antinfiammatoria. Sono inoltre in grado di migliorare la pressione arteriosa, la microalbuminuria e la steatosi epatica.
La steatosi epatica è una condizione caratterizzata dalla presenza di grasso a livello del fegato in quantità superiori al 5% del peso di questo organo: le cause sono di tipo tipo infiltrativo o di tipo degenerativo.
Uno studio presentato al Congresso dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD) di Berlino ha evidenziato che i pazienti con steatosi epatica non alcolica, intolleranti al glucosio, sembrano ottenere una riduzione maggiore dei livelli degli enzimi epatici se trattati con la combinazione di metformina e pioglitazione, rispetto alla sola metformina.
La NAFLD, Non-Alcoholic Fatty Liver Disease (Steatosi Epatica Non Alcolica) non è dovuta al consumo di alcol bensì alla insulino-resistenza, cioè la necessità di maggiori quantità di insulina per controllare la glicemia. La steatoepatite non alcolica evolve in cirrosi o epatocarcinoma.
Gli esperti hanno analizzato pazienti con una anormale tolleranza al glucosio, naive ai trattamenti antidiabetici, con steatosi epatica non alcolica e aumento dei livelli di transaminasi ALT. Nello studio i partecipanti sono stati assegnati a ricevere la sola metformina o la combinazione di metformina e pioglitazone.
Dopo 6 mesi di terapia, spiegano gli esperti, è stata osservata una riduzione significativa dei livelli di alanina aminotransferasi, emoglobina glicata A1c, colesterolo, trigliceridi e altri fattori, sia con la sola metformina che con la combinazione di quest’ultima e pioglitazione, ma la riduzione maggiore di questi valori è risultata superiore con la terapia combinata
La terapia combinata ha ridotto il colesterolo totale (178,89 mg/dl con la terapia combinata e 195 mg/dl con la sola metformina). I livelli di glucosio a digiuno, dopo 6 mesi di terapia, erano pari a 6,37 con la terapia combinata e 6,98 con la sola metformina.
CALABRESE Michele
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