Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annuncia con un tweet la firma da parte del Presidente del Consiglio. Molte le novità per i livelli essenziali di assistenza aggiornati dopo 15 anni. Giovedì prossimo il piano vaccini al vaglio della Conferenza Stato-Regioni
Vanno in soffitta i vecchi Lea: l’annuncio lo ha fatto, attraverso un tweet, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: “Il premier ha firmato i nuovi Lea: passaggio storico per la sanità italiana”. Storici, in senso di impolverati, erano i precedenti livelli essenziali di assistenza che tutte le Regioni devono fornite ai loro assistiti. Risalivano a quindici anni fa e le amministrazioni locali non erano obbligate ad assicurare alcuni trattamenti che sono, ormai, diventati fondamentali.
Una delle novità più importanti, con i nuovi Lea, riguarda il piano vaccini: aumenta il numero di quelli gratuiti e tra questi c’è anche quello contro il meningocco B in età pediatrica che oggi è a pagamento. Sarà gratuito anche il richiamo, a 12 anni, per il vaccino meningocco C e viene aggiunto l’hpv per i maschi (esame che già effettuano le femmine). “I vaccini saranno gratis per tutti – dichiara il ministro Lorenzin – e senza pagamento di ticket, perché non sono da considerarsi una cura ma attengono alla prevenzione collettiva della popolazione”. Tra le vaccinazioni gratuite ci sarà anche quella anti influenzale per gli anziani over 65.
Il piano vaccini sarà discusso giovedì prossimo nella conferenza Stato-Regioni per ottenere il via libera definitivo. «Un passaggio tecnico, ma comunque necessario, che non prevede rallentamenti dell’iter di entrata in vigore – dichiara Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore degli assessori regionali alla Sanità -. Solleciteremo tutti un veloce via libera, perché si tratta di una grande occasione per i cittadini”.
Questi i vaccini, che saranno somministrati gratuitamente alle categorie indicate una volta approvato il Piano vaccinale inserito nei nuovi Lea:
1) meningococco B, rotavirus e varicella per i nuovi nati;
2) Hpv nei maschi undicenni;
3) meningococco tetravalente (A, C, W, Y135) e richiamo anti-polio negli adolescenti;
4) pneumococco ed Herpes Zoster nei sessantacinquenni.
Il Piano è finanziato con 100 milioni di euro per il 2017, 127 milioni per il 2018 e 186 milioni per il 2019.
Con i nuovi Lea viene rivisto tutto il tema delle malattie rare: sono 110 quelle che entrano nei livelli essenziali di assistenza e questo solleverà le famiglie dei malati dal pagamento delle relative prestazioni sanitarie. Vengono introdotte 6 nuove malattie croniche: sindrome di talidomide, osteomelite cronica, patologie renali croniche, rene policistico autosomico dominante. Nei livelli essenziali di assistenza ci entrano anche patologie come l’endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave” e la broncopneunomatia cronico ostruttiva negli stati clinici “moderato”, “grave” e “Molto grave”. Vengono, inoltre, considerate malattie croniche alcune patologie già esentate come malattie rare, come la celiachia e la sindrome di Down.
Nei nuovi Lea entrano anche tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistiti (Pma), compresa l’eterologa: di fatto viene colmata una lacuna, visto che la Pma era passata solo da alcuni sistemi sanitari regionali. Viene rivisto, in maniera profonda, l’elenco delle prestazioni di genetica, è introdotta la consulenza genetica e, nei Lea, sono inserite prestazioni di elevato contenuto tecnologico (è il caso della androterapia contro certi cancri) o di tecnologia recente (il riferimento è alla radioterapia stereotassica). Nei livelli essenziali di assistenza entra l’enteroscopia con microcamera ingeribile e ci sono novità relative alle protesi oltre alle carrozzine speciali.
Salvatore Petrarolo
Foto: web
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