Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un fidanzato preoccupato e arrabbiato: la sua ragazza, infermiera stagista assunta grazie al piano ‘Garanzia Giovani’, si ritrova in realtà a lavorare a tempo pieno per 500 euro al mese. In attesa che lo faccia anche la diretta interessata, noi di Nurse Times abbiamo segnalato la situazione al Collegio IPASVI di Roma.
“Salve dottor Biondino, vorrei segnalarle quello che a me appare come un chiaro abuso ai danni dei giovani infermieri. La mia ragazza, infermiera, ha deciso di fare uno stage formativo di sei mesi col piano ‘Garanzia giovani’ presso una Casa di Cura in provincia di Roma.
Quello che succede e che mi fa ribollire il sangue nelle vene è che tutti gli stagisti, volenterosi e speranzosi in chissà quale futuro roseo, in realtà vengono chiaramente sfruttati ed utilizzati come turnisti allo stesso modo degli infermieri assunti dalla struttura.
Durante il loro primo mese di attività gli stagisti sono in affiancamento, vengono formati ed apprendono molto, questo sì. Poi, però, nei mesi successivi, sostituiscono in tutto e per tutto gli altri infermieri.
Non so quanto ingenuamente mi domando: tutto ciò come può essere ‘normale’? Davvero si può fare?
Perché a me questa cosa non sembra altro che un losco e ignobile escamotage per pagare solo 500 euro un professionista che, altrimenti, in condizioni ‘normali’ (non tipiche di questo Paese, purtroppo), dovrebbe essere pagato quattro volte tanto: ovvero il giusto compenso.
E non è finita: appena terminato lo stage, nonostante tale periodo di ‘sfruttamento formativo’, ovviamente dalla struttura fanno sapere a tutti che non c’è posto per nuove assunzioni e quindi, arrivederci e grazie!
Mi sono un po’ informato in giro e ho capito che, purtroppo, questa è la realtà di molte case di cura e di tanti professionisti che hanno investito tanto tempo, denaro e studio per vedere insultate e imbrattate così le loro speranze.
Per tutto questo, nonostante io non sia un operatore sanitario, credo sia necessario lanciare un allarme per eliminare questi abusi che mortificano gli infermieri, la sanità e per far sì che tutti, finalmente, segnalino e denuncino senza più avere paura. Perché non se ne può davvero più.
Le auguro un buon pomeriggio. Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti.
P.S. Proprio non riesco a rassegnarmi: come diavolo può, tutto ciò, essere qualcosa di ‘normale’?”
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