Il presidente di quel Collegio (indagato per peculato in un’inchiesta sulla sanità) è stato sfiduciato dal Direttivo ma non si è mai dimesso. Senza Consiglio non si possono registrare le domande dei nuovi infermieri. E per loro c’è la beffa di non poter partecipare ai concorsi
PARMA – Un Collegio ostaggio di un presidente indagato per peculato (nell’ambito dell’inchiesta che ha travolto la sanità parmigiana), sfiduciato dal Consiglio direttivo e, di fatto, congelato nelle sue funzioni (VEDI).
Quanto starebbe accadendo all’Ipasvi di Parma ha tutte i connotati di un paradosso italiano, dal quale ne escono penalizzati gli infermieri. Soprattutto i neo laureati che vorrebbero iscriversi al Collegio di Parma ma non possono farlo perché manca il consiglio direttivo (dimissionario).
Non manca il presidente, Matteo Manici, rimasto abbarbicato alla poltrona nonostante la mossa del suo consiglio (VEDI), all’indomani dell’inchiesta sulla sanità parmense, che lo vede indagato per peculato (ma lui si è sempre dichiarato estraneo ai fatti).
Le mancate dimissioni di Manici hanno obbligato a nuove elezioni per il Consiglio: non essendo stato raggiunto il quorum, quell’appuntamento elettorale è diventato carta straccia e bisognerà andare nuovamente alle urne per eleggere il direttivo.
Si rischia così il commissariamento.
Una situazione di stallo che si riverbera sugli infermieri neo laureati: le loro richiesta di iscrizione al Collegio sono congelate.
La beffa è che gli stessi neo infermieri, in mancanza di iscrizione al proprio Collegio professionale, non possono partecipare ai concorsi.
Uno scandalo che, probabilmente, si sarebbe potuto evitare con le dimissioni di Manici e la reggenza dell’Ipasvi di Parma da parte del vice presidente sino alle prossime elezioni. Appuntamento che, in tutti i Collegi italiani, andrà in scena subito dopo l’estate (e sino ad autunno inoltrato).
Appuntamento al quale, secondo i bene informati, vorrà esserci per il direttivo dell’Ipasvi di Parma, anche Matteo Manici, il presidente che, con la sua decisione, sta tendendo in ostaggio il Collegio.
Quel Manici che è tra i promotori del movimento #noisiamopronti. Una situazione che imbarazza ma sulla quale, almeno per il momento, nessuno ha deciso di far sentire la propria voce anche dai palazzi romani.
Salvatore Petrarolo
Foto: web
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